di Tommaso Crocoli
VITERBO - Di ammonizioni curiose i libri di storia del calcio sono pieni. Mario Balotelli, per dire, potrebbe tenere un corso su come beccarsi un giallo nei momenti meno opportuni di una partita. Ibrahimovic del Psg ha puntato recentemente sulla velocità: contro il Caen, gol dopo due minuti e subito via la maglietta, con conseguente sanzione (ma voleva mostrare dei tatuaggi contro la fame nel mondo, lo si può anche perdonare).
Altri meriterebbero un premio per l'originalità. Il norvegese Jan Gunnar Solli, ad esempio, prese un cartellino dopo aver nascosto il pallone sotto la maglietta nel bel mezzo di un'azione. Dalla Tuscia, durante il weekend, è arrivata un'altra trovata inedita. Di mezzo c'è la tecnologia ma non vi preoccupate, niente selfie alla Totti.
Nel corso di una sfida di Terza Categoria andata in scena a Villanova, ecco infatti che un cellulare squilla all'improvviso a bordo campo. Uno dei giocatori, forse in attesa di qualche chiamata urgente, se lo fa passare di corsa e risponde. ''Pronto, chi è?''. Il tutto mentre gli altri ventuno calciatori sono impegnati a darsi battaglia sul campo.
L'arbitro, accortosi di quanto stava avvenendo, non ha potuto far altro che ammonire il calciatore, nascondendo a fatica la sorpresa. Qualche risata e via, la partita è proseguita come nulla fosse. Una telefonata allungherà pure la vita, per carità. Ma il rischio è che, a suon di cartellini, accorci anche la carriera.