ANNO 14 n° 117
Botte al fratello malato, condannato ortano
Due anni e un mese di reclusione
La vittima nel frattempo č morta
02/04/2015 - 00:00

VITERBO – Due anni e un mese di reclusione: questa la pena inflitta dal tribunale di Viterbo (giudice monocratico Eugenio Turco) a un uomo di Orte accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia nei confronti di un fratello malato. Il rappresentante dell'accusa aveva chiesto una condanna più pesante: due anni e mezzo. I difensori dell’imputato hanno annunciato che proporranno appello contro la sentenza. La vittima delle percosse e delle ingiurie, affetto da una grave forma di diabete e costretto a sottoporsi a dialisi, nel frattempo è morto. Ma le sue dichiarazioni rilasciate agli inquirenti subito dopo i fatti, sono state sufficienti a far condannare il fratello.

L’imputato, sebbene non avesse alcun rapporto con loro, viveva insieme a due fratelli a Orte. In pratica usava una stanza dell’appartamento sono per dormire. Tossicodipendente e alcolizzato, nel 2009 era stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla residenza dei fratelli. Ma lui, non sapendo dove andare, ha continuato a frequentarla.

Sono così iniziate le liti, le percosse, gli insulti nei confronti del fratello malato, tanto che in un’occasione è stato ricoverato in ospedale per le lesioni riportate. Il terzo fratello, estraneo ai fatti, non si è nemmeno presentato a testimoniare.

Il caso è venuto a conoscenza dei carabinieri grazie alle chiamate dei vicini di casa, impauriti dalle urla che provenivano dall’appartamento abitato dai tre fratelli. Da qui la denuncia per lesioni e maltrattamenti in famiglia.

Il pubblico ministero, al termine della requisitoria, ha chiesto che l’uomo fosse condannato due anni e mezzo di reclusione. La difesa, invece, ha sostenuto che non vi erano state percosse ma solo liti tra fratelli. Infine, il giudice ha inflitto all’imputato due anni e un mese di reclusione.






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