ANNO 14 n° 118
''Boschi vietati, mentre i pesticidi no''. Protesta a Caprarola
Imbrattati alcuni cartelli intorno alla Riserva. Nel mirino l'ordinanza del sindaco che prevede multe per chi vi si addentra
10/02/2020 - 06:42

CAPRAROLA - A Caprarola andare per i boschi è vietato, mentre usare i pesticidi nei campi no.

Un controsenso secondo chi nei giorni scorsi ha imbrattato i cartelli sistemati intorno alla Riserva del Lago di Vico per avvisare i passanti che i sentieri dell’area protetta sono off limits a causa di una ordinanza emessa dal sindaco il 13 dicembre. Pena, una multa per i trasgressori che può arrivare anche a 500 euro. Idem per chi sosta nelle vie e nelle strade adiacenti al Parco. ''E i pesticidi?'', si legge più volte in una di queste frasi aggiunte a penna su di alcuni cartelli, con tono evidentemente polemico.

La vicenda, per chi non la conosce, parte dal diniego da parte della Regione Lazio a consentire tagli controllati all’interno della faggeta. Un provvedimento che ha sottratto al Comune introiti sicuri. Da qui la decisione da parte del sindaco di Caprarola di chiudere l’area. Ufficialmente, per una questione di sicurezza, perché senza risorse è impossibile per il Comune eseguire la manutenzione del bosco.

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La protesta di oggi in realtà non è un fatto isolato. Malumori sono iniziati a circolare subito dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza, soprattutto tra le associazioni che organizzano escursioni. Che nel frattempo hanno dovuto trasferire le proprie attività su sentieri e percorsi che si trovano nei comuni limitrofi, dove non vigono divieti.

Una situazione che va avanti da tre mesi ormai, perché l'ordinanza - diversamente da come dovrebbe essere, fanno notare sempre i contestatori - appare come un provvedimento sine die, senza un termine. E non un provvedimento dettato da situazioni di urgenza, con una durata temporale limitata.

Caprarola, d'altro lato, è un comune, che a differenza di altri paesi della provincia dove sono stati emessi divieti per l'uso di diserbanti come il glifosato o di altre limitazioni all'impiego dei fitofarmaci, ha sempre difeso le produzioni locali dalle critiche di chi parla invece di monocolture dannose per l'ambiente e la salute.

Da aggiungere che, oltre all'impiego dei pesticidi, le scritte eseguite sui cartelli fanno riferimento ad alri argomenti, come la gestione dei rifiuti, che secondo i contestatri dovrebbero essere invece le priorità di cui si dovrebbe occupare l'amministrazione locale. ''E l’immondizia?'' si legge infatti su alcuni altri. Mentre su altri ancora una grande X copre il testo dell’ordinanza sindacale.






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