ANNO 14 n° 114
Bambini ''traditi'' dai genitori e non solo, fenomeno in preoccupante crescita
L'avvocato Valentina Ruggiero: ''Il covid ha aggravato la situazione. Ecco come uscirne''
Monica
24/11/2021 - 07:12
di Monica Di Lecce

VITERBO - Matias a Vetralla, i due fratelli di Sassuolo, il bambino di Trieste. L’elenco potrebbe andare avanti ancora per molto. Ma perché i minori sono sempre più spesso vittime della violenza dei loro stessi genitori? Che cosa sta accadendo all’interno delle famiglie?

''Ci sono segnali molto preoccupanti – sostiene l’avvocato Valentina Ruggiero, specializzato in diritto di famiglia – Un tempo in caso di separazioni e divorzi, i conflitti tra i coniugi erano di tipo essenzialmente economico. Oggi, invece, i bambini diventano oggetto di strumentalizzazione della lotta tra i genitori che, talvolta, mettono a rischio anche la loro incolumità. Il covid ha aggravato la situazione in termini di aggressività, soprattutto nelle fasce deboli dove erano già presenti difficoltà anche di natura economica. Prova ne sono l’aumento delle richieste di aiuto e delle richieste di informazione di corsi di autodifesa''.

Uno dei principali terreni di scontro è l’affidamento. ''Dal 2006 esiste l’affido condiviso – spiega l’avvocato Ruggiero – che riconosce potestà genitoriali uguali sui minori con il collocamento presso un genitore e una frequentazione ampia per l’altro. In moltissimi casi il genitore non prevalente vede questa come una condizione di inferiorità e quindi manifesta atteggiamenti pericolosi a svantaggio dei minori’’.

Del resto anche lo spostamento dei minori da una casa all’altra non può essere affrontato con leggerezza.

''I bambini devono essere accompagnati in questo percorso soprattutto quando sono in età adolescenziale – spiega l’avvocato Ruggiero – non possono essere sradicati dall’ambiente in cui sono sempre vissuti e cresciuti per essere collocati presso l’altro genitore senza che siano stati preparati a questo passaggio. Si rischia di creare dei danni permanenti nel loro sviluppo psico-fisico''.

In certe situazioni la tempestività e la puntualità nella risposta sono fondamentali. ''Ci vuole molta attenzione soprattutto quando un genitore manifesta un atteggiamento ossessivo e patologico verso l’altro – continua ancora l’avvocato Valentina Ruggiero. Il coniuge deve attuare una serie appropriata di cautele. I test presso lo psicologo non sono così infallibili. Ci sono infatti metodi rapidi per prepararsi e quindi falsarne il risultato''.

Tra le misure di tutela, ci sono l’allontanamento, al primo campanello d’allarme, presso una struttura protetta insieme ai figli, l’attivazione dell’autorità di pubblica sicurezza, il ricorso a esperti. ''Non tutti i casi sono uguali e per ciascuno occorre attivare le giuste professionalità e competenze – aggiunge l’avvocato Ruggiero – dagli psicologi, agli psichiatri, ai neuropsichiatri infantili. Ogni situazione va sviscerata e monitorata con estrema delicatezza, competenza e tempestività. L’esperienza di professionisti specializzati consente di comprendere la gravità delle situazioni''.

Queste considerazioni e soprattutto l’esperienza maturata sul campo, portano l’avvocato Ruggiero a sostenere la necessità di ''avere un tribunale della famiglia'' in grado, a sua volta, di attivare consulenti e tecnici competenti.

''Occorre uscire dalle vecchie logiche – aggiunge ancora l’avvocato familiarista – quando si ascoltano i minori in tribunale, andrebbero sentiti in degli spazi con la presenza del vetro che consentirebbe agli avvocati, pur non essendo fisicamente nella stanza, di assistere e cogliere certe sfumature nella mimica, nel racconto, che possono cambiare le loro sorti. Al momento noi avvocati non possiamo ascoltare i minori e quindi abbiamo la versione che ci viene fornita dal genitore e questa è una gravissima limitazione per tutti''.






Facebook Twitter Rss