ANNO 14 n° 120
Anziani maltrattati in casa di riposo, madre e figlia in manette
A inchiodare le due donne, M.M., 51 anni, infermiera e L.L.C., 70enne, assistente, entrambe di Nepi, i filmati girati dai carabinieri all'interno della struttura
26/11/2013 - 13:19

di Alessandra Pinna

VITERBO – Picchiati con schiaffi, legati ai tavoli e alle sedie e derisi. E’ quanto hanno dovuto sopportare 10 anziani ricoverati in una casa di riposo di Nepi, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas di Roma e Viterbo e del comando provinciale di Viterbo che, questa mattina, nell’ambito dell’operazione ‘’Barbarie, su ordinanza emessa dal gip del tribunale di Viterbo Francesco Rigato hanno arrestato le due titolari dell’alloggio: M.M., 51 anni, infermiera, e sua madre, L.L.C., 70enne, assistente, entrambe di Nepi.

‘’A inchiodare le due donne, finite in manette con l’accusa di reiterati maltrattamenti nei confronti degli ospiti della struttura, - ha spigato il Tenente Colonnello Giovanni Capasso dei Nas di Roma durante la conferenza stampa di questa mattina - sono state le immagini (GUARDA IL VIDEO) acquisite dal comando provinciale dei carabinieri nel corso delle indagini scattate in seguito alla segnalazione avvenuta circa due mesi fa ai militari della stazione di Nepi da un ex collaboratore. Proseguite poi grazie anche alle indicazioni di un fisioterapista che aveva lavorato sporadicamente all’interno della struttura''.

Una casa di riposo trasformata in casa degli orrori - Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo Renzo Petroselli, hanno accertato che le due donne sottoponevano gli anziani – dieci in totale di cui 4 non autosufficienti e i restati affetti da disturbi neuropsichici – a una serie di quotidiane sofferenze morali e fisiche, tra cui minacce, insulti, spinte e schiaffi. In altri casi, mentre gli anziani si trovavano a tavola durante i pasti, le due donne allungavano le maniche delle maglie dei pazienti per poi legarle ai braccioli delle sedie, al fine di bloccarli e farli mangiare con la forza. Lo stesso procedimento avveniva con i pantaloni.

In primavera i primi controlli – Già ad aprile, nell’ambito dei controlli a livello nazionale sulle case di cura, i Nas di Roma avevano eseguito un’ispezione della struttura nepesina. In questo caso, però, si è trattato di un accertamento ai fini amministrativi: la struttura, infatti, pur non avendo i requisiti di una Rsa (strutture per persone perlopiù anziane e non completamente autosufficienti e in cui sono garantiti livelli medi di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa) ospitava pazienti non autosufficienti e malati di Alzheimer. ‘’A seguito del controllo – ha spiegato Capasso – gli uffici della Asl e del Comune sono stati informati sulle anomalie riscontrate all’interno della struttura. Le indagini si sono poi intensificate e, dopo la segnalazione dell’ex collaboratore, abbiamo scoperto quanto accadeva all’interno della casa di riposo. Adesso i pazienti saranno trasferiti in una struttura idonea della provincia di Viterbo, mentre le due donne si trovano si trovano agli arresti domiciliari''.

 

 

 

Facebook Twitter Rss