ANNO 14 n° 89
Spunto di Vista, Ansia, un nemico che può essere sconfitto
>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<
06/02/2015 - 00:01

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - Nella quotidianità si può provare ansia, per esempio in vista di un esame o di un compito importante che richiede attenzione e concentrazione. Questa forma d’ansia può essere di tipo adattivo, cioè svolgere la funzione di mettere in guardia l’individuo rispetto a una situazione pericolosa, attivandolo a reagire in modo da evitare il pericolo.

Se l’ansia è eccessiva, difficile da gestire e costante nel tempo, la normale preoccupazione dell’individuo può diventare disturbo.

In questo caso l’ansia causa uno stress significativo che interferisce con le attività lavorative e sociali. La qualità della vita delle persone con il disturbo d’ansia è compromessa dalla costante preoccupazione rispetto al futuro, per le circostanze della vita o per la possibilità che succeda qualcosa di male a propri cari e per vari altri aspetti della vita.

L’ansia, come la maggior parte dei sintomi psichici, è determinata da varie tematiche e spesso può essere collegata dalla persona a una paura specifica cosciente, più tollerabile della paura inconscia. Altre persone invece, possono non avere idea di ciò che li rende ansiosi.

Episodi di ansia acuta possono scaturire attacchi di panico che generalmente durano solo alcuni minuti, ma causano una profonda angoscia nell’individuo.

La sensazione di soffocamento, le vertigini, la sudorazione, il tremore e la tachicardia che compaiono all’improvviso, sono i sintomi fisiologici dell’attacco di panico e le persone che ne soffrono spesso hanno la sensazione di morire.

La possibile perdita di controllo delle proprie idee e delle proprie azioni può lasciare nella persona una paura di fondo che se non risolta causa seri problemi nella vita quotidiana.

Data la ricorrenza degli episodi di panico, la persona può sviluppare una forma di ansia anticipatoria, inizialmente a livello inconscio in risposta a una situazione temuta, poi gradualmente a livello consapevole e riconosciuta nella preoccupazione costante di quando avverrà l’attacco successivo.

L’individuo inizialmente può evitare per esempio di andare al supermercato, prendere l’ascensore o guidare, in seguito le limitazioni possono diffondersi in molti altri contesti.

Molte persone vivono la paura di essere in una situazione in cui la fuga può essere difficile.

Questo timore può instaurare nell’individuo dei comportamenti di evitamento di tutte quellesituazioni che potrebbero essere fonti di disagio, diventando un forte limite nella sfera sociale, affettiva e dell’autonomia.

Il senso di demoralizzazione può essere centrale nell’individuo che non vede via d’uscita dal disturbo e la paura di dover affrontare da solo un altro attacco di panico può ridurre drasticamente l’autonomia della persona che tenderà a ricercare costantemente la presenza di parenti e amici che lo aiutino a sentirsi più sicuro.

L’ansia è segnale di pericolo proveniente dall’inconscio e originato da un conflitto interno, per questo una maggiore conoscenza e padronanza di se stessi può permettere di affrontare certe preoccupazioni in modo più solido.Tale obiettivo è raggiungibile attraverso la psicoterapia che in alcuni casi può essere associata a una terapia farmacologica.

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