BOLSENA - Dopo il successo del primo incontro, continua il caffè filosofico organizzato dalla libr’osteria ''Le Sorgenti'' di Bolsena insieme al Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia.
Il caffè filosofico è una delle più diffuse tra le attuali pratiche filosofiche, che ripropongono un’idea antica della filosofia, come dimensione spirituale a cui tutti potevano accedere, indipendentemente dalla loro professione, dalla loro cultura, dalle loro conoscenze per riflettere e prendersi cura della propria esistenza, cercando di renderla migliore.
L’espressione ''caffè filosofico'' (dal francese Café Philosophique) rimanda agli anni del Settecento, quando era consuetudine riunirsi nei caffè o in luoghi pubblici non convenzionali per discutere di argomenti di varia natura.
L'odierno Café Philo, reinventato nel 1992 dal filosofo francese Marc Sautet è inteso come un libero scambio di opinioni, che però rispetta uno schema preciso. I temi del dibattito possono essere i più svariati; la discussione è solitamente avviata da un moderatore che poi la guida secondo alcune regole essenziali: si devono fare interventi brevi e argomentati, rispettare il proprio turno e ascoltare con rispetto le opinioni altrui.
Il tema che sarà affrontato nel secondo incontro prende spunto da un capitolo dei Saggi di Michel de Montaigne: ''Filosofare è imparare a morire''.
Richiamandosi ad una tradizione che ha il suo vertice nel dialogo Fedone di Platone, Montaigne argomenta la sua convinzione che ''chi insegnasse agli uomini a morire, insegnerebbe loro a vivere''.
A introdurre e condurre l’incontro saranno Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia e Katia Maurelli, libraia.