ANNO 14 n° 117
Ancora scioperi negli istituti di credito: il 27 luglio tocca a Unicredit
Poi sarą la volta del Monte dei Paschi
10/07/2012 - 14:48

VITERBO - Dopo lo sciopero del 2 luglio in Banca Intesa, caratterizzato da una massiccia adesione a livello nazionale (il 90% circa) e in particolare a Viterbo e provincia (oltre il 95%), ora sono i lavoratori di Unicredit ad essere pronti a incrociare le braccia per tutta la giornata del 27 luglio.

Il motivo del contendere è la determinazione del premio aziendale per il 2011, sulla quale le posizioni delle parti sono distanti. La chiusura di Unicredit ai sindacati arriva paradossalmente dopo erogazioni milionarie di premi discrezionali e l’erogazione di stock option ancora più elevate.

“La storia è sempre la stessa - riferisce Paolo Capotosti della Fabi, il Sindacato dei Bancari – oggi le banche vogliono scaricare sui dipendenti i risparmi previsti dai nuovi piani industriali, mentre noi ribadiamo che i costi da tagliare sono ben altri, le milionarie spese per consulenze, le centinaia di poltrone nei consigli di amministrazione, i compensi stellari dei manager, non certo le retribuzioni del personale che nelle più grandi banche italiane in particolare, come pure in tutto il sistema, sta dando il meglio di sé in una situazione di grande disagio e nelle difficoltà operative derivanti dalle fusioni, dalle riorganizzazioni, dalle migrazioni di sistemi operativi”.

“Le banche chiedono sacrifici solo ai lavoratori, propongono riduzioni di orario e della retribuzione, flessibilità, articolazioni individuali dell’orario, quando il colleghi, seppur nelle difficoltà, cercano di erogare un buon servizio ai clienti conoscendo perfettamente l’importanza del ruolo sociale che le banche devono svolgere – prosegue Capotosti -. Lo sviluppo del territorio e in particolare del viterbese dipende molto dal ruolo che svolgeranno gli istituti di credito, ruolo che è stato ribadito congiuntamente da imprenditori locali e banche al convegno organizzato dall’Abi (Associazione bancaria italiana, ndr) lo scorso 26 maggio a Viterbo”.

“Senza l’apporto del sistema bancario non sarà certo possibile progettare e costruire uno sviluppo ed un futuro per questo nostro territorio anche se riusciremo ad uscire dalla crisi” conclude Capotosti.

Nei prossimi giorni dovrebbe essere nota la data dello sciopero anche nel Monte dei Paschi di Siena, dove è fallito il tentativo di conciliazione.

A Viterbo e provincia i disagi saranno molti per clienti ed utenti, vista la capillare presenza sul territorio di Unicredit e MPS perché è prevista una massiccia partecipazione allo sciopero.






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