ANNO 14 n° 116
Esposione a Tarquinia
Anche la donna trasferita
al Sant'Eugenio di Roma
Nuovo sopralluogo della scientifica
10/08/2013 - 15:54

VITERBO - E’ stata trasferita dall’ospedale San Paolo di Civitavecchia al Sant’Eugenio di Roma la donna romena di 52 anni, Victorita Nastasie, rimasta gravemente ustionata a causa dell’esplosione avvenuta intorno alle 14,45 nella cucina dello stabilimento balneare l’Altra Isola, sul litorale tra Civitavecchia e Tarquinia. La donna ha riportato ustioni sul 25% del corpo e la lussazione di una spalla, causata dalla porta del locale, che le è stata catapultata addosso dalla violenta deflagrazione. Il suo trasferimento è stato disposto nella tarda serata di ieri, dopo che, una serie di accertamenti, hanno svelato che le ustioni erano più serie di quanto sembrasse subito dopo il ricovero.

Nello stesso ospedale capitolino è ricoverato da ieri anche il giovane egiziano di 25 anni, Hatem Hany Momamed Attia Salama, che ha riportato gravi ustioni di terzo grado al volto, alle gambe e sul 30% del corpo. Entrambi sono ancora in prognosi riservata. Ma secondo i medici che li hanno in cura non sarebbero in pericolo di vita.

Questa mattina, nello stabilimento balneare c’è stato un nuovo sopralluogo della polizia scientifica, incaricata dalla procura della Repubblica di Civitavecchia di accertare le cause dell’esplosione. Su posto, per alcune verifiche tecniche al deposito del gas Gpl e sull’impianto in cui, probabilmente, si è verificata la fuga di gas che ha provocato l’esplosione, anche i tecnici dei vigili del fuoco di Viterbo.

Intanto, si è appreso che lo stabilimento balneare l’Altra Isola, di proprietà della famiglia del sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, da cinque anni affittato a un imprenditore del posto, era chiuso a causa dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si era abbattuta sulla zona nella prima mattinata.

Al momento dell’incidente, all’interno, oltre alle due persone ferite, c’erano solo i suoi familiari e alcuni amici. La cucina era stata attivata da pochi minuti per preparare il pranzo ai pochi presenti.

Lo stabilimento, nonostante la cucina sia ancora sotto sequestro, questa mattina ha riaperto i battenti.





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