ANNO 14 n° 117
Acqua, approvata ieri
la nuova legge regionale
Confermato il principio della proprietą
pubblica di tutte le reti idriche del Lazio
01/10/2015 - 00:00

ROMA - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato ieri pomeriggio una proposta di legge che modifica la precedente legge regionale sull'acqua pubblica, approvata lo scorso anno ma poi impugnata dal Consiglio dei ministri per un presunto conflitto di competenze. L'Aula ha perciò approvato un testo, proposto dalla giunta dopo una interlocuzione con l'allora ministro agli Affari Regionali Lanzetta, che cancella o riscrive i passaggi che hanno indotto il governo a ricorrere alla Consulta.

Alcuni principi sono stati riaffermati anche nella legge varata ieri, come la proprietà pubblica delle reti idriche (proposta di Francesco Storace, la Destra). Altre norme invece sono state introdotte, sempre con il parere favorevole dell'assessore all'Ambiente Fabio Refrigeri, come l'introduzione di una banca dati delle risorse idriche, o la promozione dell'approvvigionamento idrico dei soggetti in situazioni di svantaggio.

E' stato poi chiarito che la gestione del servizio idrico integrato ''ha come obiettivo l'equilibrio economico-finanziario della gestione'' (emendamento di Giuseppe Simeone, Fi).

Eliminato, su proposta di Refrigeri, l'obiettivo del pareggio di bilancio. Dal testo è stata eliminata inoltre la disposizione che imponeva il rilascio delle concessioni per le grandi derivazioni alle sole Autorità di ambito.

Abrogata, infine, una disposizione in contrasto con il principio dell'unitarietà di gestione del servizio idrico integrato. Tolto di mezzo anche un comma delle disposizioni transitorie sulle gestioni provvisorie dei comuni.

Il dibattito ha sostanzialmente cercato di mantenere la legge nell'ambito della legittimità costituzionale ma senza intaccare i principi della normativa di iniziativa popolare approvata lo scorso anno. Due in sintesi le posizioni in Aula: c'era chi, come il centrodestra, voleva perfezionare il testo o resistere ''ai diktat del governo'', avendo il coraggio di affrontare il giudizio davanti alla Corte Costituzionale, e chi come la maggioranza, ma anche il M5s, è stato cauto nel cercare di evitare nuovi dubbi di costituzionalità rischiando di rinviare l'operatività della legge.

L'Aula ha approvato diversi emendamenti di opposizione, tra cui quelli di Storace, Aurigemma (Fi), Sbardella (Misto), Tarzia (La Destra), Righini (FdI) e Sabatini (Ncd). Nel corso dei lavori è stato annunciato come imminente da Refrigeri un altro passo in materia di acqua pubblica: la disciplina degli ambiti di bacino idrografico






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