ANNO 14 n° 118
Lettera 22
“Un buco nel cielo”
di Giuseppina Palozzi, psicologa e psicoterapeuta
14/12/2018 - 06:39

a cura di Giuseppina Palozzi, psicologa e psicoterapeuta

Cosa intendiamo esattamente quando pensiamo (di) vivere per sempre?

Mi viene in mente il rischio. L’eccesso di rischio.

Ciò che trasforma ogni minuto in un giro di caricatore semivuoto.

Penso allora a tutti i comportamenti che mettiamo in atto in modo altamente sprovveduto.

Quelli così, sovrappensiero.

Oppure quelli programmati, scelti; quelli in cui sfidi la vita arrivando al limite di tutto e il momento in cui ci arrivi guardi in faccia ciò che hai lasciato dietro.

Al contrario mi viene in mente l’immobilità.

Il tempo che non scorre.

Un lungo susseguirsi di giorni che ne ripetono uno solo.

L’eccesso di paura. La scelta di fermarsi prima di muoversi.

C’è poi l’altra strada.

Restare alla storia.

Un ossimoro che permette a qualcosa di statico di far parte di qualcosa in continuo divenire.

Mentre scrivo penso ai raggi delle ruote di una bicicletta.

Segmenti rigidi ma che fanno parte di un movimento continuo.

Che può portare ovunque. Ovunque vogliamo.

Non possiamo sapere se dovessimo mai trovarci di fronte una pistola o uno spray urticante, ma abbiamo la possibilità di mettere in atto tutta una serie di comportamenti per proteggerci e tutelarci.

Detto questo, è pur vero che non smetteremo di andare ai concerti né di comprare cioccolata calda ad un piccolo stand con le lucette intermittenti.

Forse tutto ha a che fare con il limite tracciato dalla nostra scelta.

Ciò che vogliamo fare e ciò che facciamo.

Una scelta dove però siamo consapevoli davvero di cosa stiamo facendo e delle possibili conseguenze.

Quando le conseguenze di un buco nel selciato di Roma ti apostrofano nello stesso modo di “quello che non ha creduto nei Queen”.

Esattamente cinque anni fa mi domandavo se fosse vera quella storia che se le mani avessero paura quanto gli occhi il mondo non si muoverebbe.

Oggi mi dico gli occhi servono per capire dove e come vuoi andare.




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