ANNO 14 n° 117
''Water the flowers'', l'arte della non violenza
All'istituto Orioli il murales di Samsonovich contro il femminicidio

VITERBO - La docente Maria Elena Piferi, docente dell’istituto Orioli di Viterbo, ideatrice del bando di concorso ''A Silvia'', che rientra nel progetto ''Un pesce in una biglia'' curato dall’associazione culturale Donna Olimpia, ha organizzato l’attività concorsuale, rivolta alle scuole secondarie di I e II grado della provincia di Viterbo, per ricordare il valore delle donne, sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e condannare la violenza di genere.

Gli studenti sono invitati ad elaborare poesie, canzoni e racconti in prosa, legati al tema, originali e inediti. Gli elaborati saranno valutati da una giuria di esperti, costituita dalla Direzione Scientifica e Organizzativa del concorso, da artisti e professionisti del mondo dell’editoria, della poesia, della musica, della letteratura e della comunicazione. Da quest’anno, il concorso è intitolato a Silvia Tabacchi, la giovane laureata in Lettere di Vasanello, uccisa il 17 marzo 2017 dall’ex fidanzato poi morto suicida.

L’istituto Orioli ha accolto, nell’ambito della stessa iniziativa, un giovane artista americano, Mark Samsonovich, per la realizzazione di un murales posto sulla facciata esterna dell’edificio, in via Villanova. La professoressa Piferi ha contattato direttamente l’artista, di chiara fama internazionale, per riprodurre, anche a Viterbo, ''Water the flowers'', celebre opera dell’artista proposta quale simbolo espressivo del rispetto e dell’amore reciproci.

Il murales raffigura i corpi di un uomo e di una donna, spogliati dagli orpelli e dalle convenzioni del quotidiano, che, quasi quali immagini riflesse, identiche, per dimensione e carattere, effettuano un gesto che consente la vita. La testa delle due figure non ha un carattere realistico, è, infatti, rappresentata attraverso una ideale composizione floreale, tenuta in vita grazie al reciproco offrirsi acqua di nutrimento. L’opera, che può essere ammirata da chiunque si trovi nei pressi della struttura, rappresenta poesia, amore e condivisione. Degnamente, quindi, le è stato affidato il compito di fungere da monito, di ricordare e promuovere riflessioni a tutti gli alunni che varcheranno la soglia della scuola, per generazioni. La violenza si può combattere con l’amore e la rivoluzione culturale e sociale auspicata dalla prof.ssa Piferi passa proprio attraverso una delle forme più pure dell’espressione umana: l’arte.

Gli alunni avranno il compito, ogni anno, di riprendere contorni e colori dell’opera, per non lasciare che, insieme ad essa, sbiadiscano l’insegnamento e la memoria.

Simonetta Pachella, dirigente dell’istituto Orioli, si è detta entusiasta dell’iniziativa. La scuola, insieme al Miur-Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio-Ambito Territoriale Di Viterbo, l’Università degli Studi della Tuscia, l’Onps-Osservatorio Nazionale Permanente sulla Sicurezza, la Provincia Di Viterbo, il Comune Di Vasanello, la Biblioteca Consorziale Di Viterbo, la Uil Scuola Viterbo, ha visto nascere al suo interno e sostenuto l’intero programma. La Dirigente è orgogliosa per la portata internazionale che ha assunto il progetto e con grande sensibilità appoggia la finalità dell’iniziativa: combattere la violenza di genere. ''Quando si parla di violenza di genere ci dobbiamo tutti sentire chiamati in causa. Dobbiamo tutti riflettere proprio su quello che è il delicato equilibrio nel rapporto tra uomo e donna. L’idea di appartenenza, di possesso, di pregiudizio, le espressioni di prepotenza e di aggressività vanno contrastate con un insegnamento alla non violenza che ogni realtà educativa, da quella familiare a quella scolastica, deve perseguire per insegnare, alle nuove generazioni, la giusta dimensione dell’amore. L’arte e la poesia, tra le manifestazioni più nobili dell’animo umano, possono rappresentare il giusto linguaggio, il luogo privilegiato della comunicazione di valori duraturi e formanti''.




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