ANNO 14 n° 110
Una scena del film Bella e perduta
Un po' di Tuscia al Festival di Locarno
In concorso il film ''Bella e perduta'' di Pietro Marcello, girato nell'Alto Lazio

VITERBO - Si chiama ''Bella e perduta'', ed è l'unico film italiano in concorso al 68° Festival di Locarno, la più importante manifestazione cinematografica elvetica. Una pellicola, girata dal regista casertano Pietro Marcello, che porta sul grande schermo anche un po' di Tuscia, meta finale del viaggio dei protagonisti.

La storia parte dalla morte di Tommaso, semplice pastore diventato negli anni custode della Reggia di Cartidello, residenza borbonica abbandonata a sé stessa. Il suo ultimo desiderio è quello di salvare il bufalo Sarchiapone, al quale è particolarmente legato, che affida a Pulcinella. Uomo e animale intraprendono così un lungo percorso attraverso le contraddizioni del nostro Paese: meta finale l'Alto Lazio, dove la coppia andrà incontro al proprio destino.

Un film visionario e poetico, che parte dal mito per raccontare il rapporto con la nostra terra e le nostre origini. Una fiaba in cui la camorra appare in scena insieme agli animali parlanti e l'Italia appare come luogo metafisico, scavata fino alla sue viscere per mostrare ciò che sfugge a cronaca e reportage. In sala, un lungo applauso ha sottolineato l'apprezzamento del pubblico. Chissà che la giuria del Festival non resti altrettanto colpita.




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