ANNO 14 n° 117
''Trasporto pubblico, investiamo sulla ferrovia''
Paola Marchetti chiede di intervenire in favore dei pendolari

VITERBO - In una Regione come il Lazio affermare il diritto alla mobilità è essenziale.

Lo è per un territorio come quello della Bassa Tuscia, dove il fenomeno del pendolarismo riguarda la vita di migliaia di lavoratori e di studenti che ogni giorno devono raggiungere Roma, Viterbo, Ronciglione, Bracciano, Civitacastellana. E' un problema di qualità della vita.

Per chi, ogni giorno, deve spostarsi per vivere, un sistema della mobilità regionale, sempre più integrato ed efficiente, non è solo necessario: è un diritto di cittadinanza vero e proprio che deve essere garantito a tutti.

In questi ultimi 5 anni, la Giunta Zingaretti ha investito molto nel settore della mobilità: l'83% di treni nuovi, l'acquisto di 420 nuovi bus Cotral e l'avvio della gara per ulteriori 400 mezzi, l'attivazione del servizio di minibus Cotral per raggiungere anche i comuni più lontani, l'investimento di 150 milioni di euro per la mobilità sostenibile e per la lotta all'inquinamento.

 

Ma tutto questo, seppur estremamente importante, ancora non basta a superare i pesanti ritardi accumulati nei passati decenni, che si traducono ogni giorno in disagi per i pendolari.

Questo vale, in particolare, per la provincia di Viterbo che, da un lato, negli ultimi anni è stata investita da un significativo processo migratorio da Roma (conseguenza di precise scelte di politica urbanistica) e, dall'altro, continua a disporre di servizi trasporto pubblico in larga misura inadeguati, rispetto alle modificazioni che sono intervenute.

Investire nella 'cura del ferro', favorire l'integrazione modale, riqualificare stazioni e nodi di scambio significa investire in una mobilità sostenibile aperta alle nuove tecnologie.

Accanto alla realizzazione delle opere strategiche e alla messa in sicurezza della rete stradale, si tratta di proseguire il lavoro di rilancio del Cotral, non solo attraverso il rinnovo completo della flotta aziendale, ma anche perseguendo la specializzazione della rete, tra collegamenti veloci e percorrenze locali. Ma soprattutto serve che le due ferrovie, Roma Civitacastellana Viterbo e Roma Capranica Viterbo, siano potenziate e trasformate in moderne metropolitane di superficie (come avviene in tutte le grandi Capitali europee), in grado di collegare più efficacemente la Tuscia con il centro di Roma, anche attraverso frequenze più elevate e nuovi servizi telematici.

Puntare su un trasporto pubblico più efficiente significa migliorare la qualità della vita di migliaia di pendolari e rompere il tradizionale isolamento del Viterbese, rendendo il sistema economico e turistico locale più competitivo.




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