ANNO 14 n° 118
Svuotano l'officina e attaccano il cartello ''Chiuso per lutto'', alla sbarra per furto
Tra la refurtiva, oltre a cric, ruote e cerchi in lega, anche i ponti di sollevamento per auto

VITERBO – Svuotano l’officina nella quale lavorano e poi attaccano il cartello ''Chiuso per lutto'' sul grande portone di ferro. Per questo sono finiti a processo con l’accusa di furto:

secondo quanto raccontato in aula da un loro collega, in una sola serata, avrebbero compiuto più viaggi con un grande furgone bianco. Caricando di volta in volta gran parte degli attrezzi di lavoro presenti all’interno del capannone.

Cric, cerchi in lega, chiavi inglesi e ruote usate e nuove di zecca. ''A ogni viaggio portavano via cose differenti, ma ci continuavano a ripetere che stavano facendo un trasloco e quei materiali andavano portati in un’altra officina. Li abbiamo lasciati fare'' ha spiegato l’operaio chiamato in aula a testimoniare di fronte al tribunale.

Peccato la mattina dopo arrivare a lavoro e trovare l’amara sorpresa: ''Eravamo io e un mio collega. Siamo scesi dalla macchina, dopo aver parcheggiato, e sulla porta dell’officina abbiamo trovato un grande cartello bianco con scritto ''Chiuso per lutto'': abbiamo aperto e dentro il locale era completamente vuoto: razziato, depredato di ogni cosa. Quello che era rimasto era solamente un ponte per la convergenza: essendo piantato a terra non sono riusciti a portarlo via''.

Migliaia di euro il valore totale del bottino che i due ex dipendenti avrebbero rubato.

‘’Prima di andar via – ha concluso l’uomo – devono anche aver aperto e svuotato gli estintori: a terra c’era tantissima polvere bianca’’.

Si tornerà in aula a ottobre per la discussione.




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