ANNO 14 n° 118
Stefano Pavani aggredisce in carcere
un agente di polizia penitenziaria
Il 33enne, condannato per l'omicidio di Daniele Barchi, si č scagliato
questa mattina contro un poliziotto procurandogli un trauma cranico

VITERBO - Stefano Pavani aggredisce in carcere un agente di polizia penitenziaria.

Il 33enne, condannato a 15 anni di reclusione per aver ucciso, nella notte tra il 20 e 21 maggio 2018, il 42enne Daniele Barchi, ha aggredito questa mattina un poliziotto nel penitenziario di Mammagialla.

L'agente ha riportato un trauma cranico ed è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Belcolle.

Pavani è stato giudicato da un pool di psichiatri ''seminfermo di mente'' e ''parzialmente incapace di intendere e volere''.

''Omicida definito seminfermo aggredisce agente penitenziario. Proprio oggi, mentre alle 13 la nostra delegazione regionale aveva un incontro con l’onorevole Jacopo Morrone (Lega Nord), già ex sottosegretario alla giustizia, nel reparto dove sono reclusi soggetti con problemi psichici per le aggressioni di ieri nei confronti di agenti penitenziari a Regina Coeli, a Mammagialla si consumava un’altra aggressione nei confronti di un agente penitenziario da parte di un soggetto condannato per omicidio qualche mese, dove è stato necessario l’intervento di un’ambulanza e dei medici del pronto soccorso di Viterbo per trauma cranico. Non possiamo che dover evidenziare la gravità in cui versa il servizio della polizia penitenziaria auspicando che le lesioni future non siano più gravi o letali. A questo riteniamo responsabili chi continua a latitare sul problema dei soggetti psichiatrici che di fatto sono inadeguati per una detenzione carceraria quando dovrebbero essere collocati in altri luoghi come erano gli Opg che per una scellerata scelta politica sono stati sostituiti da strutture che non possono ospitare più di 600 soggetti in tutta Italia'', scrive in una nota la segreteria regionale dell'Uspp - Unione Sindacale Polizia Penitenziaria. 




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