ANNO 14 n° 117
Si deve operare alla cataratta,
il medico lo ''indirizza'' dai privati
Un 69enne ha sporto reclamo all'Asl per il comportamento dello specialista

VITERBO - (a.v.) Deve operarsi per una cataratta e si rivolge, com'è suo diritto, al servizio sanitario pubblico: il medico lo indirizza però verso una clinica privata. A pagamento.

I fatti sono avvenuti tra dicembre e gennaio di quest'anno. Un 69enne viterbese, poco prima di Natale, viene visitato tramite l'Asl da un oculistica che esercita sul litorale. Il medico, dopo il controllo, conferma la necessità dell'operazione ma richiede di poter visionare la cartella clinica relativa a un precedente intervento di ''cheratotomia radiale'' a cui il paziente si era sottoposto 25 anni prima in Belgio.

Viene così fissato un secondo appuntamento, nei giorni successivi, all'ospedale Belcolle: l'oculista visiona la documentazione clinica richiesta e inserisce infine il 69enne in lista d'attesa per l'operazione. ''Mi aveva detto che ci volevano dai 5 ai 7 mesi'', spiega a Viterbonews24 il diretto interessato.

Ma non sono (solo) i tempi biblici il problema: ''Qualche mattina dopo ricevo una telefonata dal medico: mi comunica che a Viterbo non hanno l'attrezzatura adatta per l'intervento. Visto però che lui lavora in una clinica privata a Roma, c'era la possibilità di inserirmi lì, a pagamento. Altrimenti, dice, non avevo altra scelta che cambiare ospedale. Mi sono incazzato da morire'', racconta amareggiato.

''Ci sono persone che sono venute con me in Belgio per sottoporsi all'intervento di cheratotomia agli occhi che hanno fatto poi la cataratta a Viterbo e nessuno ha avuto problemi di questo genere'', sottolinea il 69enne. Il paziente ha sporto ufficialmente un reclamo all'Asl per il comportamento dello specialista perché, dice, ''vuole vederci chiaro''. In tutti i sensi.




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