ANNO 14 n° 117
Picchia la moglie, incastrato dalle telecamere di casa
Condannato per lesioni ed evasione

VITERBO – Aveva installato le telecamere di sorveglianza fuori la porta di casa per difendersi dai ladri e da minacce ricevute in passato. Peccato che sia stato proprio quel sistema a circuito chiuso a tradirlo. Quegli obiettivi, attivi 24 ore su 24, che lo hanno ripreso mentre alzava le mani contro la moglie.

Per questo M.G. è stato condannato a nove mesi di arresto e al pagamento di tutto le spese sostenute per affrontare il processo. Un processo per lesioni che si è concluso ieri dopo il rito per direttissima a seguito dell’arresto del 30 marzo del 2011.

Sotto l’occhio vigile delle telecamere, M.G. non solo picchiò la moglie, colpendola ripetutamente e causandole lesioni superiori ai 40 giorni di prognosi, ma fornì agli inquirenti chiamati in aiuto dalla donna, le prove della sua evasione dagli arresti domiciliari.

Seppur pochi metri fuori da casa, all’uomo, ristretto ai domiciliari, non sarebbe stato permesso di uscire dalla porta. Invece venne ripreso mentre era in strada e poi, dopo il pestaggio, che si allontanava in macchina: da qui anche l’accusa di evasione da cui è stato chiamato a difendersi.

Ritenuto colpevole per entrambi i reati, l’uomo è stato condannato a 9 nove mesi di arresto dal giudice monocratico Giacomo Autizi dopo la visione, in aula, delle immagini del pestaggio.




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