ANNO 14 n° 117
Ok alla geotermia, il M5S scarica la responsabilità sulle Regioni
Daga e Lorenzoni: ''Da Lazio e Umbria mai un parere negativo chiaro e inequivocabile''

Dalla segreteria del deputato Federica Daga (Movimento Cinque Stelle) riceviamo e pubblichiamo.

VITERBO - ''In merito all'impianto pilota di sperimentazione per la ricerca di risorse geotermiche di Castel Giorgio, a cui sindaci dell'area e comitati si sono opposti fin dal 2015, bisogna fare chiarezza. Leggiamo di pretestuosi e tardivi comunicati di consiglieri regionali che scaricano sul governo le responsabilità della decisione finale, ma tale approvazione rappresenta soltanto una decisione amministrativa dovuta a seguito della condotta irresponsabile delle Regioni Lazio e Umbria, dalle quali non solo non è mai arrivato un chiaro e inequivocabile parere negativo ufficiale, ma sono giunte ritrattazioni ufficiose e irrituali che mai hanno messo realmente in discussione la possibilità di realizzare l'impianto''. Lo spiegano in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle Federica Daga e Gabriele Lorenzoni.

''La Regione Lazio ha espresso parere favorevole e poi si è limitata ad una nota dirigenziale di dissenso postuma, senza mai portare questo dissenso in sede di Conferenza dei servizi. La Regione Umbria, preposta a rilasciare l'intesa, ha delle delibere di giunta annullate da una sentenza del Tar in quanto dichiarate irragionevoli e contraddittorie. La giunta umbra ha sempre assunto una posizione ambigua, dichiarando inizialmente che non era contraria al progetto, per poi ripensarci e non rilasciare l'intesa'', proseguono i deputati.

''In questo desolante e ipocrita scenario, la pronuncia del Tar scaturita dal ricorso della società proponente ha richiesto l'intervento del Dica, il Dipartimento per il coordinamento amministrativo, al fine di ottenere dal Consiglio dei Ministri, in veste di mediatore, la deliberazione conclusiva sulla realizzazione dell'impianto. La Presidenza del Consiglio dei Ministri si trova quindi davanti al fatto compiuto, in una posizione di arbitro amministrativo senza alcun potere di indirizzo politico. Così il governo ha dovuto limitarsi a rimuovere la condizione di stallo basandosi sugli atti ufficiali e non certo su ritrattazioni tardive e non sufficientemente motivate da parte delle Regioni Umbria e Lazio che, ricordiamo, non hanno impugnato atti né messo in discussione nelle sedi dovuto la fattibilità dell'opera'' riprendono Daga e Lorenzoni.

''Dopo aver rinviato per un anno la decisione in cerca di appigli tecnici per bloccare il progetto – aggiungono - il Consiglio dei Ministri non poteva far altro, pena la contestazione di omissione di atti di ufficio, che registrare il parere favorevole delle parti chiamate a pronunciarsi sull'opera in sede di conferenza dei servizi e il parere decisivo (e discutibile) della Commissione per la Valutazione Ambientale (Via). In caso contrario, la società proponente avrebbe potuto pretendere il diritto ad un cospicuo risarcimento a carico dello Stato e, in solido, dei ministri stessi'.

''Il MoVimento 5 Stelle era ed è contrario alla realizzazione dell'impianto geotermico in questione e non ha mai fatto mancare il sostegno ai comitati e ai cittadini del territorio in questa battaglia, arrivando anche al Parlamento europeo con le interrogazioni di Dario Tamburrano e le risposte insoddisfacenti della Commissione, e nel Parlamento italiano con le interrogazioni di Federica Daga. A settembre dello scorso anno abbiamo inoltre invitato e ascoltato le ragioni dei sindaci del territorio al Ministero dello Sviluppo Economico, amministrazioni alle quali offriamo ora tutto il sostegno per impugnare la decisione della Commissione per la Valutazione d'impatto ambientale. La via legale ora rappresenta l'unica opzione percorribile e noi la percorreremo accanto alle comunità interessate, mentre i consiglieri regionali di maggioranza e la giunta di Umbria e Lazio fingono di stare dalla parte dei cittadini piangendo lacrime di coccodrillo e scaricando su altri le loro inequivocabili responsabilità'', concludono i deputati del MoVimento 5 Stelle.

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