ANNO 14 n° 117
''Nessuna certezza degli abusi, anche se gli esami parlano chiaro''
Sorelline filmate e fotografate durante rapporti sessuali, parla la ginecologa

CAPRANICA - ''Non so se abbiano subìto violenza. Quello che è certo è che, in tutta la mia carriera professionale, io non ho mai visto una cosa del genere''. A parlare in aula è la dottoressa Luana Pontani, la ginecologa che, all’indomani della denuncia e dall’allontanamento dalla casa famigliare, visitò le due sorelline di 6 e 8 anni, che, secondo la Procura, sarebbero state vendute dai genitori ad un imprenditore 40enne di Capranica. Lui, davanti ad una telecamera, avrebbe abusato sessualmente di loro, filmando e fotografando ogni rapporto. Per mesi interi, nel 2014.

Ieri, una nuova udienza a porte superblindate a carico dei genitori delle bambine e dell’imprenditore, su cui pende l’infamante accusa di violenza sessuale su minore e lesioni.

''La visita ginecologica parla chiaro – avrebbe spiegato in aula la specialista – ma non posso dire con certezza che le piccole abbiano subìto violenza. Il loro stato potrebbe essere anche compatibile con masturbazioni in età prepuberale''. Non sarebbe del tutto infrequente, secondo quanto riferito in aula, che bambini e bambine, nel tentativo di scoprire il proprio corpo, vadano a danneggiarsi gli organi genitali. E potrebbe essere questo il caso.

Se così fosse, non si alleggerirebbe di poco la posizione del 40enne, pronto a gridare a gran voce la sua innocenza.

''Delle foto e dei video di cui si è tanto parlato e che di fatto sono alla base dell’accusa mossa dalla Procura, non è stata trovata traccia nell’appartamento del nostro assistito – hanno spiegato i difensori dell’imprenditore, gli avvocati Vincenzo Pietroni e Noemi Palermo – nessun materiale pedopornografico è stato posto sotto sequestro. Di fatto non ci sono prove a nostro carico. Siamo innocenti e lo dimostreremo''.

Di tutt’altro avviso l’avvocato Carlo Taormina, difensore di parte civile e il curatore speciale delle due minori, Fausto Barili. ''Gli esami ginecologi, a cui le bimbe sono state sottoposte, parlano chiaro: entrambe sono state vittima di violenza''. Ma non solo. Al momento dell’allontanamento dalla casa famigliare per disposizione dei servizi sociali, ''non avrebbero mostrato alcun tipo di nostalgia per i genitori. Non avrebbero mostrato alcun tipo di disagio''. Sintomo, questo, di una situazione di completo degrado alle spalle.

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