ANNO 14 n° 118
''L'estate viterbese? Una sòla''
Lettera aperta di Luca Purchiaroni al Comune di Viterbo

VITERBO - Lettera aperta al Comune di Viterbo – Ufficio Cultura*

Scrivo in qualità di artista che ha partecipato al bando pubblico per essere inserito nell'Estate Viterbese con un proprio concerto di pianoforte. Ho rispettato la scadenza indicata, ho inserito tutti i dati relativi al concerto che avrei fatto, ho parlato al telefono con i funzionari per essere sicuro che lo avessero inserito: non è servito a nulla.

Un concerto senza pubblico si sa, non è un concerto. Per avere il pubblico bisogna fare pubblicità, ma l'Ufficio Cultura del Comune, che doveva occuparsi soltanto di questo, non ha fatto uscire neanche un trafiletto sui giornali o su qualche sito internet. Nulla di nulla. È mai possibile che i manifesti e la pubblicità escano dopo l'evento? Ebbene, a Viterbo succede anche questo.

Così, nella serata di ieri 7 luglio mi sono ritrovato a fare un concerto, organizzato interamente con le proprie forze, quasi senza pubblico. Dico 'quasi' perché le poche persone accorse erano state avvisate da me personalmente o attraverso il passaparola. Da parte del Comune nessun avviso, nessuna giustificazione, nessuna comunicazione personale per dirmi che non hanno fatto in tempo a far uscire la pubblicità. Anzi, sono io che chiamo continuamente per sapere qualcosa ma al telefono non risponde nessuno. Sono tutti in vacanza? Allora perché fare un bando pubblico? Perché illudere i cittadini con qualche proposta culturale che possono contare su un servizio pubblicitario per i loro eventi? Non è vero! Si tratta semplicemente di pubblicità ingannevole. Una vera e propria sòla, come dicono a Roma.

Tra qualche giorno, forse, usciranno i manifesti di questa tardiva e inutile pubblicità, facendo vedere alla cittadinanza che il Comune 'organizza' e le offre una grande quantità di eventi. Eventi che sono, sappiatelo, interamente gratuiti per il Comune e che, almeno in parte, vi sarete persi per colpa di qualche impiegato comunale che non ha fatto il suo lavoro.

*Luca Purchiaroni




Facebook Twitter Rss