ANNO 14 n° 117
Inchiesta Crea, Parlato non c'entra
L'ex presidente di Talete sarebbe finito nell'inchiesta romana per un errore. Intanto il cda della partecipata del Comune č decaduto

VITERBO - (S.C.) Salvatore Parlato sarebbe estraneo alla vicenda giudiziaria per cui a marzo è finito agli arresti domiciliari. Indagato nell'inchiesta sul Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, la sua posizione sarebbe stata interamente stralciata, secondo quanto riferisce il Messaggero di Rieti. L'ex presidente di Talete, arrestato a marzo appena atterrato all'aeroporto di Fiumicino di ritorno da una vacanza dalle Maldive, era stato indagato per peculato, abuso di ufficio e falso nell'ambito dell'inchiesta della Finanza e della Procura di Roma su presunte irregolarità nella gestione dell'ente.

Nei giorni scorsi aveva ottenuto la revoca degli arresti domiciliari ma si era dimesso, pare per un'interdizione dai pubblici uffici, dalla carica di presidente di Talete, società partecipata del Comune di Viterbo estranea all'inchiesta. Secondo quanto riferisce il quotidiano romano, anche Parlato risulterebbe però del tutto estraneo alla vicenda, il cui nome sarebbe finito nell'inchiesta solo perchè dalle parole di un testimone si parlava di una donna, erroneamente ritenuta la moglie di Salvatore Parlato, e intestataria di un bene immobile regalatole da uno degli indagati.

Resta comunque il dato che Salvatore Parlato non è più presidente di Talete. Restati in carica Fraticelli, che proprio nelle scorse settimane aveva assunto le funzioni di vicepresidente, e Stefania Pierini, il consiglio d'amministrazione è decaduto con le dimissioni arrivate sabato della Pierini. I sindaci torneranno al voto.




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