BAGNOREGIO - Una folla composta e commossa ha partecipato oggi a Campoleone, in provincia di Aprilia, all'ultimo saluto a Gioacchino Capone, il carabiniere 39enne deceduto dopo una caduta a casa del fratello ad Aprilia.
I funerali sono stati celebrati sul sacrario della chiesa di San Giovanni Battista perché la chiesa non sarebbe riuscita a contenere tutti.
La comunità di Campoleone si è stretta infatti intorno alla moglie Veronica, i tre figli piccoli, i genitori, il fratello e la sorella.
Presenti, tra gli altri, il comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo colonnello Palma, il comandante del Gruppo Frascati colonnello Stefano Cotugno e della Legione Lazio generale Rispoli, insieme ad amici e colleghi, giunti anche da Bagnoregio, dove il giovane appuntato prestava servizio dal 2015.
Lo squillo di tromba dei carabinieri ha accompagnato l'arrivo del feretro.
''Si tratta di una tragedia - ha detto il parroco, don Andrea Giovannini - un grande dolore per la comunità''.
Una tragedia su cui la famiglia si attendere di fare luce attraverso gli esiti dell'autopsia.
Gioacchino Capone era tornato a casa presso il fratello ad Aprilia dopo che era stato operato al ginocchio in una clinica romana. Il giorno seguente era caduto dalle scale battendo la testa e la mattina seguente è morto in ospedale.