ANNO 14 n° 117
Il monastero della Duchessa in via san Pietro
Chiude il monastero
della Duchessa
Nel complesso di via S. Pietro rimaste solo 2 anziane suore cistercensi

VITERBO – Dopo oltre cinque secoli e mezzo chiude il monastero della Visitazione, in via san Pietro, comunemente chiamato della Duchessa, sta per chiudere i battenti. Nel complesso sono rimaste solo due monache cistercensi. Per di più avanti con l’età. Tanto che hanno dovuto sospendere l’adorazione permanente del Santissimo. Una delle attività che contraddistingue la stretta clausura delle cistercensi.

Quando la notizia è trapelata, il monastero della Visitazione, cosiddetto per l’attigua chiesa intitolata alla visitazione della Beata Vergine Maria, è stato confuso con il vicino monastero di San Bernardino, detto di santa Giacinta Merescotti e retto dalle Clarisse di santa Chiara. Monastero che, invece, è florido e attivo grazie alle nove suore presenti, peraltro abbastanza giovani ed energiche, a cominciare dalla madre badessa suor Chiara.

Il monastero e l’annessa chiesa furono costruiti per volontà di Gerolama Orsini, duchessa di Castro e Parma, moglie di Pierluigi Farnese che, dopo la morte in battaglia del marito, si ritirò a Viterbo, dove fondò il monastero da donare all’ordine benedettino. Gli ambienti conventuali risalgono al 1557, mentre la chiesa fu costruita alcuni decenni dopo.

Uno dei personaggi più noti vissuti nel monastero della Duchessa è suor Maria Benedetta Frey, al secolo Ersilia Penelope, nata a Roma nel 1836 e morta nel 1923, dopo cinquantadue anni di infermità, vissuti immobilizzata in un letto. La fama della monaca malata varcò le porte del monastero e si diffuse in Italia ed in Europa. Per interessamento del Vescovo, il Papa Pio IX concesse la celebrazione della messa nella sua cella. L'altare fu sistemato di fronte al letto. In quella stanza furono celebrati battesimi, cresime e vi si svolse perfino una ordinazione sacerdotale

Il 10 maggio 1913, a 77 anni, 52 dei quali trascorsi a letto, suor Maria Benedetta morì. Ai funerali prese parte tutta la città e il suo corpo fu esposto per 3 giorni e poi sepolta nel cimitero di Viterbo. Il 10 dicembre 1927 fu traslato nel monastero della Duchessa e fu deposto nella cappellina di Gesù Bambino. La traslazione avvenne di notte e per evitare la calca della gente. Poco prima di morire lasciò scritto che il monastero della Duchessa sarebbe rinato a nuova vita proprio mentre sarebbe giunto sull’orlo della chiusura. Una profezia cui le due monache rimaste confidano per non essere le ultime del plurisecolare monastero.




Facebook Twitter Rss