ANNO 14 n° 118
''Cavitą sotto via San Francesco, ma il Comune non fa niente''
Polemica a Vignanello per i disagi causati dai lavori di ripavimentazione

Riceviamo e pubblichiamo.

VIGNANELLO - In questi giorni siamo intervenuti in merito ai lavori di ripavimentazione in via San Francesco dai quali è dipesa la sospensione del servizio idrico su tutto il paese; lo abbiamo fatto prima nel Consiglio comunale del 26 settembre, chiedendo oralmente al sindaco spiegazioni sul cantiere aperto da più di 3 mesi e non ancora chiuso. Poi per iscritto il giorno 6 ottobre, chiedendo l'annullamento dell'ordinanza numero 61 del 3 ottobre con la quale il sindaco ordinerebbe ad alcuni privati, proprietari di un immobile ubicato proprio a ridosso del cantiere, di procedere ad alcune verifiche tecniche per scongiurare criticità che possano creare rischio per la pubblica incolumità.

L'intervento in via San Francesco scaturisce dall'esigenza di risistemare la pavimentazione di via San Francesco e provvedere a delle probabili rotture della rete idrica sottostante. Il Comune sceglierà la modalità più economica e semplice, un affidamento ''in economia'' direttamente ad una ditta edile. Tutto corretto fin quando non emergono delle reali criticità legate proprio ai sottoservizi: la linea idrica è molto danneggiata e la linea elettrica interrata necessita di essere ricollocata in sicurezza. Il lavoro sulla linea idrica creerà molti disagi a tutto il paese per l'interruzione del servizio di erogazione dell'acqua per un'intera giornata. La vera mancanza dell'Amministrazione sull'interruzione dell'acqua sarà quella di non avere fornito ai cittadini una comunicazione aggiornata, benché il problema fosse ostico da risolvere: innumerevoli e importanti i disagi registrati, in alcuni casi anche dei danni, molte e giustificate le lamentele dei vignanellesi.

La nostra valutazione sulla gestione di questi lavori ricade poi con particolare attenzione su di una ''buca'' scoperta durante la rimozione del pavimento: una buca che conduce ad un vano di oltre 40 metri quadri proprio al di sotto di uno dei palazzi che si trova a ridosso del cantiere. Di qui ne seguono una serie di scelte adottate dal Comune che contestiamo con forza. Una enorme buca nel suolo, in pieno centro storico, proprio sotto ad un palazzo che poggia sul tufo suggerisce di operare con un minimo di prudenza ed attenzione. Ci saremmo aspettati l'interruzione del cantiere e un immediato sopralluogo da parte di un tecnico che potesse quantomeno escludere che esistesse un grave rischio di cedimento o crollo del palazzo, così da tranquillizzare i residenti della zona; magari nella stessa relazione indicare a quali approfondimenti tecnici dare seguito per capire la reale consistenza dei rischi correlati all'immobile e le eventuali azioni da eseguire per un ripristino in sicurezza del danno. Niente di tutto questo purtroppo.

Il giorno 3 ottobre il sindaco emette un'ordinanza con la quale vorrebbe obbligare i proprietari dell'immobile ad intervenire in sostituzione del Comune, delegando eventuali responsabilità da danni legati alle criticità rilevate. Oltretutto nell'ordinanza non viene indicato un tempo limite entro il quale i privati dovrebbero intervenire a loro spese.

Riassumendo il cantiere è aperto da oltre 3 mesi durante i quali questa buca non ha meritato neanche un sopralluogo di un tecnico per escludere gravi rischi per chiunque vive o si trovi a transitare in via San Francesco e con un'ordinanza mancante di diversi requisiti di legittimità si cerca di scaricare spese e responsabilità riguardo la sicurezza della ''buca'' sotto l'immobile ai soli proprietari. Non comprendiamo il motivo di così tanta leggerezza in una situazione che con la doverosa attenzione si sarebbe già risolta con buona pace dei residenti di via San Francesco che ora temono il protrarsi dei disagi.

Ci sembra altresì assurda l'ipotesi avanzata dal sindaco in merito alla pavimentazione: una volta risolto il problema idrico (che forse necessiterà di un altro intervento) l'idea è che il Comune provvederà a ripristinare la pavimentazione della via lasciando un ''accesso'' di ignote dimensioni alla buca attraverso il quale poi, in un secondo momento, i privati potranno eseguire accertamenti ed interventi, nei tempi che riterranno opportuni e senza scadenza alcuna.

Ci chiediamo: 1) ma se nessuno ha ancora escluso l'esistenza di reali rischi legati alla buca, per quanto tempo dovremmo restare col dubbio che quella zona non sia sicura per residenti e avventori? Per di più proprio con l'incombere della Festa dell'Olio e del Vino Novello che si svolge in quelle prossimità e con il probabile passaggio di molti visitatori nel centro storico; 2) quando i privati lo riterranno opportuno, ovviamente dopo la posa della nuova pavimentazione, se sarà necessario rompere di nuovo la stessa per provvedere ad eventuali opere di messa in sicurezza dell'immobile o comunque alla chiusura della famigerata buca, saremmo di nuovo punto e a capo, con la strada di San Francesco nuovamente da rattoppare e una spesa pubblica che lieviterà oltre misura. Ha senso?

Per questo il 6 ottobre abbiamo chiesto al sindaco di cambiare rotta ed eseguire procedure corrette, necessarie per la tutela dei cittadini e che agevolino la chiusura del cantiere in tempi rapidi. Abbiamo presentato una formale istanza di annullamento dell'ordinanza 61 del 3 ottobre 2019, evidenziandone la chiara illegittimità. Nello stesso atto abbiamo suggerito che si esegua il dovuto sopralluogo e si depositi agli atti una relazione che, ci auguriamo, possa escludere imminenti pericoli per la pubblica incolumità e suggerisca le conseguenti procedure da seguire, queste certamente a carico dei proprietari dell'immobile.

Il tema della sicurezza sui cantieri, della sicurezza nei luoghi pubblici in genere, con particolare attenzione per quelli nel centro storico, preziosi e fragili, maggiormente meritevoli di attenzioni, deve essere una priorità; il risparmio di irrisorie somme di denaro del bilancio comunale non giustifica in alcun modo scorciatoie e procedure scorrette che non forniscono ai cittadini garanzie in termini di sicurezza e rassicurazioni di una spendita del denaro pubblico oculata ed attenta.

Gruppo Consiliare di minoranza ''Le cose in Comune''




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