ANNO 14 n° 116
Foto precedente
Boccarusso Giovanni, 23 anni
Foto successiva
Blitz antidroga,
scacco a 4 camorristi
Ai domiciliari un giovane viterbese
e il gestore di una pizzeria dell'Ellera

di Alessia Serangeli

VITERBO – Sono stati gli uomini della Narcotici, diretti dal vicequestore Fabio Zampaglione, ad assicurare alla giustizia sei grossi spacciatori operanti tra il capoluogo e il litorale laziale. Tra questi, spiccano quattro affiliati a cosche camorristiche campane.

Le indagini. Sono partite a fine agosto, quando sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è finito Michele Di Donna. Trentaquattrenne originario di Torre del Greco (Napoli) ma residente a Viterbo, dove gestiva una pizzeria situata nel quartiere Ellera. La stessa dove i poliziotti avevano notato “frequentazioni sospette”.

E, infatti, “a supporto delle attività tecniche, nel corso delle indagini, sono stati eseguiti tre arresti”, ha sottolineato durante la conferenza stampa il capo della Squadra mobile Zampaglione. Che, attraverso un lavoro certosino fatto di appostamenti e pedinamenti e supportato da intercettazioni telefoniche, è riuscito a sgominare un traffico di stupefacenti radicato sul territorio e facente capo ai quattro camorristi.

Il blitz. Con in tasca sette ordinanze di custodia cautelare emesse dal sostituto Stefano D’Arma (il gip è la dottoressa Franca Marinelli), è scattato all’alba di ieri (27 marzo) e ha visto impiegati oltre cento uomini della Polizia di Stato.

“L’operazione – ha spiegato Zampaglione - ha impegnato la Mobile di Viterbo al completo, e i colleghi di Roma, Napoli, Avellino e il Commissariato di Civitavecchia”.

Gli arresti. Mentre ad Avellino è stato raggiunto proprio Di Bella che, dopo diverse “visite” della polizia nella sua pizzeria, aveva fatto bagagli e burattini ed era tornato in Campania, a Ladispoli sono stati acciuffati tre dei quattri criminali camorristi. Le porte della casa circondariale di Civitavecchia (e cioè – come prevede la legge – il penitenziario più vicino alla loro residenza) si sono spalancate per Giovanni Boccarusso, nato a Torre del Greco ventitre anni fa; Alfredo Graziano, 44 anni, affiliato al clan Veneruso-Castaldo, e Attilio Palumbo (54), entrambi originari di Napoli.

A Pietro Moccardi (41 anni, napoletano di origini anche lui e riconducibile alla cosca Giuliano-Mazzarella) l’ordinanza è stata invece notificata nel carcere di Velletri, “dove è detenuto da gennaio per scontare una pena di ventidue anni per omicidio”.

A Viterbo, invece, è stato arrestato il 30enne viterbese Luca Carlini, cui (come a Di Bella) è stata concessa la detenzione domiciliare.

All’appello, dunque, manca ancora una persona: uno straniero che, ne è convinto Zampaglione, ha le ore contate.

Le perquisizioni. Quindici in totale, durante le quali sono saltati fuori “un importante quantitativo di cocaina (150 grammi per l’esattezza, ndr), ed un’arma clandestina modificata”. Si tratta, in particolare, di una vecchia Beretta calibro 85 che risulta intestata ad un ufficiale dei carabinieri e sulla quale, adesso, “sono in corso accertamenti balistici”.

Facebook Twitter Rss