ANNO 14 n° 89
''Sentenza del Tar sul super vincolo, una migliore tutela della Tuscia č possibile''
Il Grig plaude alla decisione: ''Ora basta speculazione energetica''
08/02/2023 - 07:03

VITERBO - Il vincolo della Soprintendenza su 1.600 ettari di terreno tra il Bullicame e le Masse di San Sisto, risulta adeguato. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha respinto il ricorso proposto dall'Ance che aveva contestato l’estensione del vincolo apposto dalla Soprintendenza. Soprintendenza che aveva motivato così il vincolo: ''Questa Soprintendenza ha voluto tutelare una porzione della campagna viterbese che conserva ancora un insieme particolarmente armonico di elementi agricoli e naturali​​, estendendosi dalle località Bullicame e Riello, poste immediatamente a ridosso delle mura urbiche, alle Masse di San Sisto''.

Rispetto alla sentenza del Tar interviene l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG) che esprime la propria forte soddisfazione.

''Con il D.M. 20 agosto 2019 circa 1.600 ettari di paesaggio ricchi di testimonianze storiche e archeologiche dell'agro di Viterbo, dalle dantesche sorgenti termali del Bulicame fino alle Masse di San Sisto - dice il Grig - ora hanno uno strumento di tutela in più.

Il GrIG ha sostenuto e sostiene qualsiasi iniziativa istituzionale che possa portare a una migliore tutela di un paesaggio storico-culturale di eccezionale valore, quale quello della Tuscia''.

Secondo l'associazione la sentenza del Tar ''riveste importanza fondamentale per cercare di governare con efficace salvaguardia dei valori ambientali/paesaggistici del territorio l'immane marea di progetti di pura speculazione energetica che incombono e in parte sono già stati realizzati.

L'esempio dato dall'autentico Far West della speculazione energetica nella Tuscia - prosegue il Grig - rende palese la necessità di un efficace esercizio delle competenze statali e regionali di tutela del paesaggio, che significa anche tutela dell'identità storico-culturale e dell'attrattiva turistica dei territori.

Nella Tuscia, secondo dati non aggiornati, siamo di fronte ad almeno ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti, ormai svariate decine i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione: complessivamente circa 7 mila ettari fra aree occupate da impianti realizzati negli ultimi vent'anni, impianti in corso di realizzazione e impianti in corso di istruttoria.

Terreni talvolta affittati, altre volte espropriati per due soldi, talvolta nei demani civici.

Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che vi sia alcuna assicurazione sulla chiusura di almeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili.

La realizzazione di questi progetti energetici - prosegue il Grig snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull'ambiente e sui contesti economico-sociali locali. Stupisce, infatti, l'assenza di alcuna seria e adeguata analisi preventiva sugli impatti negativi anche sul piano economico-sociale di decine di migliaia di ettari di paesaggio storico della Tuscia sulle attività turistiche.

La Provincia di Viterbo negli ultimi anni è sempre stata ai non invidiabili vertici nazionali per il consumo del suolo per abitante (rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80.

Consumo del suolo che va in direzione opposta agli obiettivi tanto decantati della transizione ecologica. Evidentemente poco importa il consumo del suolo, in fondo sono solo pascoli, terreni agricoli, roba così''.

Secondo il Grig ''gli impianti produttivi di energia da fonte rinnovabile andrebbero ubicati in aree già degradate, in zone industriali, nonché con l'utilizzo dei tetti e coperture di edifici già esistenti. Stop alla speculazione energetica, stop alla sottrazione delle terre collettive!''






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