ANNO 14 n° 114
Mammagialla, č allarme rosso. I poliziotti esasperati: ''Trattati come delinquenti''
Oggi la manifestazione in piazza del Plebiscito
20/03/2023 - 05:14

di Giovanni Masotti

VITERBO - Violenze e abusi all'ordine del giorno. La situazione - già da tempo preoccupante - di Mammagialla, si è fatta esplosiva. E questa mattina i sindacati manifestano in piazza del Plebiscito.

Chiediamo perché a Luca Floris, del Sappe, Sindacato autonomo della polizia penitenziaria. Un grido di dolore il suo

''L' istituto viterbese è ormai totalmente fuori controllo. Al primo posto delle carenze la dotazione del personale, scesa in modo costante rispetto alla pianta organica di riferimento. Tutti gli indicatori sono negativi. In più ci sono i fattori esterni che hanno provocato e provocano disastri. Sarebbe ipocrita non citare la gogna mediatica cui è stato sottoposto l'istituto e il suo personale. Tutto il fango che ci è stato gettato addosso da certa stampa ha inasprito a dismisura l' ambiente. Noi lottiamo ogni giorno per salvare vite, per mantenere la sicurezza, per garantire i trattamenti e che cosa riceviamo in cambio? Che Mammagialla viene definita un lager e che noi siamo oggetto di disprezzo alla stregua di delinquenti! E questo mentre l' amministrazione non ha mai preso le difese del personale, che è completamente disamorato e demotivato''.

Quali sono dunque le emergenze assolute cui porre mano per riportare un po' di normalità nella casa ciricondariale viterbese

''Gli organici sono solo falsamente al completo. I poliziotti in servizio dovrebbero essere circa 272, ma dal conto andrebbero scalati 34 agenti: quelli destinati alla medicina protetta di Belcolle e quelli impegnati nella gestione dei detenuti del 41bis. Bisognerebbe riempire questo buco... E poi mi faccia ripetere che bisognerebbe avere più rispetto per il ruolo dei poliziotti nelle sezioni. Oggi i detenuti restano impuniti per gesti a volte gravissimi. Chi aggredisce e denigra anche un solo agente, delegittima un intero sistema!''.

Come si sente oggi un agente di Mammagialla?

''La reazione generalizzata è quella di sentirsi completamente abbandonati. Fare il poliziotto penitenziario non è come essere impiegato in un ufficio. Significa essere in trincea e subire continuamente violenze, soprattutto morali, che comportano un carico di pressione schiacciante. Mancano spesso fiducia e comprensione da parte di chi comanda e così si resta in balia degli eventi e diventa difficile mantenersi in salute''.

Voi chiedete incontri ai massimi livelli, fino al ministro. Che cosa succederebbe se non veniste ascoltati?

''Siamo pronti ad andare avanti a oltranza finché non si smuova qualcosa in grado di alleviare le sofferenze della nostra categoria. Se non vuole un'implosione, l'amministrazione deve urgentemente correre ai ripari e cambiare registro. Siamo stanchi di essere trattati come criminali qualunque e bellamente scaricati da chi dovrebbe schierarsi al nostro fianco''.






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