ANNO 14 n° 116
‘’O sei mio o ti
spezzo le ossa’’
Le minacce di una donna all’ex fidanzato finiscono in aula
16/12/2016 - 02:02

VITERBO – ''O sei mio o ti spezzo le ossa, non hai capito che io ti amo ancora e tu devi stare con me. Anche perché io aspetto un bambino. Il tuo''. La fine di una relazione mai accettata, la voglia di tornare insieme e per S.L. è l’inizio di un incubo. Fatto di telefonate e messaggi notturni come questo. Di appostamenti sotto casa e di inseguimenti con la macchina ad opera della ex, T.F., oggi imputata per molestie.

‘’Siamo stati insieme per un po’, poi mi sono reso conto che non era la persona giusta per me, troppo diversi, troppo complicati per stare insieme e così l’ho lasciata. Non l’avessi mai fatto: è stato l’inizio di un vero e proprio calvario. Per settimane ho ricevuto telefonate ad ogni ora del giorno e della notte. Messaggi pieni di minacce e addirittura appostamenti sotto casa. Più volte ho dovuto chiamare i carabinieri: avrò fatto una decina di denunce.’’. A parlare in aula è S.L., vittima di molestie e stalking da parte della ex compagna, oggi alla sbarra davanti al giudice Rita Cialoni.

‘’Non si era affatto rassegnata all’idea che la nostra storia fosse finita: era andata a dire in giro che in realtà eravamo sposati, che avevamo celebrato la funzione in gran segreto e che lei aspettava un figlio da me.’’.

Una situazione insolita, quella che racconta, a parti decisamente invertite rispetto all’ordinario. Una donna che pedina e tormenta un uomo fino al punto di minacciarlo di morte. ‘’I messaggi erano chiari: o mi rimettevo con lei o mi rompeva le ossa. Voleva tornare con il padre di suo figlio. Ad ogni costo. Ma io di quel bambino non sapevo assolutamente niente. Per me era una novità: le ho anche chiesto di fare gli esami del dna, ma da quel momento è sparita.’’.

Fino al 15 marzo 2012, giorno della nascita del piccolo, di cui ancora però non si conosce l’identità del vero padre. Anche se l’imputata ne è certa: ‘’Il figlio è del mio ex, ma da lui non voglio un soldo. E sì, l’ho cercato a lungo, lo amavo. Lo amavo tanto.’’.

Una passione per cui adesso è finita in tribunale: si tornerà in aula il prossimo 8 maggio. La donna rischia fino a sei mesi d’arresto.






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