ANNO 14 n° 89
‘’Corri, vieni su al bar
che stanno a menà zio’’
Il racconto dei parenti del 65enne, morto dopo una lite in un locale
28/02/2017 - 02:01

VITERBO – ''Corri, vieni su al bar che stanno a menà ‘l zi Benedetto.''. Una telefonata veloce da parte della zia e una corsa verso il centro del paese. ''Quando sono arrivato, ho visto subito una gran confusione. Mio padre, mio zio, mia zia e un ragazzo di colore. Un chiasso e un parapiglia generale: mio zio si è beccato un pugno in faccia.’’.

A parlare in aula è il nipote di Benedetto Giovannoni, il 65enne morto il 7 ottobre 2013 per un infarto, dopo una rissa al bar Giglio di Ischia di Castro. Per quel decesso, ora, un nigeriano di 39 anni deve rispondere di omicidio preterintenzionale: con la sua furia e con i suoi modi aggressivi avrebbe causato il malore mortale al pensionato. Così come conferma il referto dell'autopsia eseguita dalla dottoressa Maria Rosaria Aromatario: nonostante l'uomo avesse un quadro cardiocircolatorio già abbastanza compromesso, sarebbe stato proprio quell'episodio di stress emotivo acuto a provocare l'infarto e, dunque, la morte.

''Non so nemmeno come si chiamasse quel ragazzo – spiega in aula la padrona del bar in cui tutto si è svolto – era il 7 ottobre di tre anni fa. Ora di pranzo. E’ arrivato al locale visibilmente alterato. Chiedeva di alcune persone, di come mai non fossero lì. Se ne è andato, poi è tornato più nervoso di prima. Avevo chiesto a Benedetto di restare lì con me: ero spaventata. Non sapevo che intenzioni avesse il ragazzo.''.

E infatti, Benedetto Giovannoni, in quel bar, è rimasto fino al ritorno del 39enne.

''Quando l’ha visto riavvicinarsi al locale e a me, l’ha seguito all’interno – continua la donna – ha cercato di strascinarlo fuori dicendogli che se ne sarebbe dovuto andare. È in quel momento che il nigeriano gli ha sferrato un pugno in faccia.''. Non contento, poi, avrebbe tirato fuori un bastone. ''Non so se volesse colpire me o Benedetto. Fortunatamente colpì la porta.''.

Poi l’arrivo dei carabinieri, allertati dalla barista: ''Dopo che hanno portato via il ragazzo, sono andata in caserma per deporre su quanto accaduto. È da quelle stanze che ho sentito le sirene dell’ambulanza. Solo dopo ho saputo che il 118 stava portando via Benedetto.''. Un infarto mortale.





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