ANNO 14 n° 111
''Č stato un vero e proprio atto terroristico''
Esplosione fuori la sede di CasaPound Cimini, parla Jacopo Polidori
21/02/2017 - 00:33

VALLERANO - Dopo l'esplosione di un ordigno avvenuta nella notte tra sabato e domenica davanti alla sede di CasaPound Cimini, a parlare ora è Jacopo Polidori, portavoce locale del movimento.

''Verso le 2,30/3 – racconta – c'è stata questa deflagrazione davanti al portone della nostra sede nel centro storico di Vallerano. Si è sentito un fortissimo boato e qualcuno in paese, allarmato, ha chiamato anche i carabinieri ma non si è capito di preciso da dove provenisse quel rumore''.

Sono stati poi i ragazzi di CasaPound, il giorno dopo quando sono andati in sede, ad accorgersi dei danni e a chiamare gli uomini dell'Arma: un'anta del portone di ferro, spesso 3 centimetri, era danneggiata con un buco nella parte bassa, rientrata verso l'interno, con chiari segni da ossidazione presenti.

''Non c'è stato solo il danno alla porta – spiega – : sono scoppiati anche i vetri dei lampioncini e un pezzo di muro è rimasto crepato. È venuta giù anche la polizia scientifica da Viterbo per eseguire i rilievi e ci hanno confermato, in via ufficiosa, che si è trattato di un ordigno esplosivo. Qui si è superato ogni livello, parliamo di vero e proprio terrorismo''.

Sulle voci che hanno fatto aleggiare il dubbio che non ci sia stata nessuna esplosione, Polidori risponde: ''Facendo così si peggiora ancora di più la situazione, che è già molto tesa. Come si fa a dare per per certo che non ci sia stata nessuna esplosione se neanche gli inquirenti si sono pronunciati ufficialmente? ''.

''Dopo i fatti di sabato scorso (l'aggressione di Vignanello n.d.r.) - prosegue il portavoce di CasaPound Cimini -  si è creato un clima di odio nei nostri confronti: siamo abituati a fare politica e a tenere botta alle polemiche ma qui, certa stampa e le istituzioni, senza sapere come sono andate veramente le cose, si sono permesse di emettere sentenze e fomentare gli animi. Sono ancora in corso le indagini preliminari, non si conoscono i nomi, non c'è stato ancora un processo, come si può parlare di spedizione punitiva? Come si può essere sicuri al 100% della causa scatenante? Gli inquirenti giustamente devono fare il loro lavoro ma anche le istituzioni devono fare il loro, cercando di stemperare i toni e essere per quanto possibile super partes''.

''Avevamo capito – sottolinea Jacopo Polidori - che si stava creando una situazione strana. Quando si dà il via alla caccia alle streghe, in questo caso la caccia al 'fascista', tutto poi è giustificato''.

Il gesto, per ora, non è stato ancora rivendicato. Quello che è certo è che non si tratterebbe di una novità per CasaPound: il 1 gennaio, alla libreria ''Il Bargello'' di Firenze, vicina al partito, un artificiere ha perso un occhio e una mano mentre disinnescava un ordigno. Lo stesso attentato si era verificato nel febbraio dello scorso anno, causando in quel caso solo danni materiali. È invece di venerdì scorso a Grosseto il fermo di due persone da parte della polizia, nei pressi della nuova sede del movimento, trovate in possesso di una ricetrasmittente e di due bombe carta.

''Ci hanno espresso in tanti la loro solidarietà ma finora dai politici (a eccezione di Umberto Ciucciarelli di Unione della Tuscia n.d.r.) non è arrivato nessun messaggio. Ci auguriamo che arrivi un atto ufficiale di condanna da parte delle istituzioni, così come è stato fatto per la violenza di sabato scorso, ma dubitiamo fortemente che ciò avverrà e ce ne faremo una ragione. Quello che è successo – conclude Polidori - è un fatto di una forte gravità, non è mai capitata una cosa del genere da queste parti, seppur la nostra provincia non è nuova ad attentati di questo tipo avvenuti in passato''.

Sulla vicenda stanno indagando a 360 gradi gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Stefano D'Arma. Sarebbero già stati acquisiti i filmati delle telecamere della zona per cercare immagini e indizi sui presunti attentatori.





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