ANNO 14 n° 88
É ancora giallo sulla morte di Leonardo
I genitori sono in attesa dell'esito dell'autopsia eseguita il 26 maggio
28/07/2014 - 00:04

PESCIA ROMANA - È ancora giallo sulla morte di Leonardo Sonno, il bambino di tre anni lo scorso 22 marzo dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia, dove era stato portato dai genitori a causa di una febbre molto alta. La perizia dell'autopsia del dottor Luigi Cipolloni, che doveva essere depositata entro il 26 maggio, non è stata ancora consegnata. Il legale della famiglia Sonno, Pier Salvatore Maruccio, dopo numerose richieste ha sollecitato nuovamente la procura di Civitavecchia per cercare di dare una risposta ai genitori del piccolo Leonardo. Valentina e Filippo, infatti, da mesi attendono la verità sulla morte del figlioletto. 

I fatti risalgono al 22 marzo scorso, quando i genitori di Leonardo, dopo avergli somministrato dei medicinali per fargli abbassare la febbre lo portano all'ospedale di Tarquinia. La temperatura infatti, prossima ai 40 gradi, non accenna ad abbassarsi e Valentina e Filippo decidono di far vedere il piccolo ai medici. Qui, dopo alcuni accertamenti, i dottori gli prescrivono antibiotici e tachipirina e dicono ai genitori che Leonardo può tornare a casa. Il bambino viene messo a letto, alle tre e mezza si sveglia, mangia latte e biscotti e viene rimesso a letto. Il corpicino privo di vita del bambino viene scoperto la mattina dopo dai genitori.

Sulla vicenda il pubblico ministero della Repubblica di Civitavecchia, competente per territorio, non appena ricevuta l'informativa dei carabinieri di Pescia Romana, ai quali i genitori avevano presentato una denuncia, apre un fasciolo, mentre i due medici che avevano assistito Leonardo, i dottor Simone Bosi, responsabile del pronto soccorso, e il dottor Alberto Falesiedi, pediatra del reparto di ostetricia dello stesso ospedale, vengono iscritti nel registro degli indagati. 

All'indomani dell'autopsia si parlò di una infezione bronco-polmonare, mentre la meningite e altre patologie virali vennero escluse. Adesso, a oltre quattro mesi dalla scomparsa di Leonardo, i genitori chiedono cosa abbia portato via il loro bambino.

Facebook Twitter Rss