ANNO 14 n° 115
Welcome to Viterbo, discarica dei papi
Dalla Teverina a Colle Verde spuntano le discariche a cielo aperto
22/10/2016 - 02:01

VITERBO – (a.v.) Viterbo, la Città dei Papi, delle acque termali, delle fontane e della monnezza. Ma non ditelo a quelli di Trip Advisor.

Non cessa l’emergenza rifiuti nel capoluogo, con cumoli di rifiuti accatastati da giorni e giorni ai lati delle strade della città, come segnalano indignati ed esasperati i lettori di Viterbo News 24.

Da ponente a levante di quella che nel XIII secolo è stata la capitale della cristianità, da Santa Barbara all’ex terme Inps, passando per Colle Verde, il nuovo quartiere residenziale sorto tra La Quercia e Vitorchiano, lo spettacolo sotto gli occhi di tutti è sempre lo stesso: sacchi di pattume accatastati da settimane, scatoli di cartone, materassi, poltrone, stendini, vecchi pneumatici, cassette della frutta, taniche dell’acqua e ogni sorta di scarto che un essere umano del mondo industrializzato può produrre.

Discariche a cielo aperto spuntate fuori come i funghi in questo periodo di piogge, che sembrano entrate a far parte, nell’indifferenza generale, del paesaggio urbano cittadino.

Qui la galleria fotografica

Il viaggio nel degrado inizia dalle ex terme Inps, sempre che durante il tragitto non si buchi una gomma su strada Terme: un’arteria provinciale con i suoi ''crateri'' diventata nel corso degli anni un vero e proprio percorso ad ostacoli per gli automobilisti, come già scritto quest’estate sulle pagine di questo giornale.

Fuori le Terme dei Papi e fuori i cancelli degli ex bagni dell’istituto pensionistico, chiusi da 23 anni ma con il progetto di riaprirli in futuro per un spa di lusso, lo scenario è quello soprascritto, con tanto di senzatetto che cercano un riparo per la notte.

''È uno spettacolo indecoroso – dice Roberto Tomassini, presidente provinciale dell’associazione ambientalista Fare Verde, – una grande quantità di rifiuti di ogni genere abbandonati ai bordi della strada, davanti al cancello d’ingresso delle Terme Inps: sacchetti, bottiglie di plastica, pneumatici per autovetture, carta, un frigorifero, sanitari. Uno spettacolo indecente, lungo una strada trafficata e, colmo dell’ironia, proprio davanti a un cartello pubblicitario che reclamizza la bellezza di Palazzo dei Priori''.

E c’è l’idea, lanciata proprio da Tomassini, di installare un sistema di videosorveglianza per individuare e sanzionare gli incivili che lasciano lì i loro scarti.

Spostandoci dall’altra parte della città, precisamente sulla Teverina, dopo il carcere Mammagialla e il ristorante Acquarossa, si arriva allo svincolo che porta a Ferento. Girando poco prima, sulla sinistra, si entra su una stradina che porta al mercato ortofrutticolo cittadino e alla sede della Gescom.

Lì lo scenario è degno di una bidonville da paese del terzo mondo con le colline di rifiuti sorte proprio accanto ai regolari cassonetti della differenziata e dell’organico. Masse di scarto accatastate lì da settimane, se non da mesi, sotto il sole e le intemperie con tutto quello che ne consegue per la salubrità dell’aria e del terreno. C’è anche una recinzione improvvisata attorno a uno di queste montagne di immondizia con un cartello, surreale, che recita: ''non toccare''. Andiamo avanti.

Ultima tappa del viaggio dantesco nell’inciviltà a Colle Verde, il nuovo quartiere residenziale sulla strada Vitorchianese, a cui si accede attraverso una curva abbastanza pericolosa.

''Il Comune doveva fare una rotatoria, ma sembra che abbia finito i soldi'' dice laconico uno degli abitanti del quartiere. Anche in questo caso l’isola di prossimità è sommersa dal pattume dei non residenti, che hanno scelto il nuovo quartiere come nuova discarica di fiducia. E gli abitanti ad annaspare nel degrado. ''Quando Viterbo Ambiente deciderà di fare il proprio lavoro? - chiosa l'uomo - e quando il Comune si deciderà a prendere soluzioni concrete?''.

E una prima risposta sembrano averla data gli amministratori cittadini con la multa dal 77mila euro inflitta in questi giorni alla società di smaltimento per le richieste di pulizia di alcune aree, presentate tra marzo e agosto di quest'anno, e rimaste inascoltate.






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