ANNO 14 n° 107
Volley - Serie A 2
Il coach Paolo Tofoli:
''La mia Tuscania?
Promossa a pieni voti''
05/03/2015 - 02:01

di Tommaso Crocoli

VITERBO - Sembra passata un'eternità da quella sera di giugno. Gli spalti gremiti, i tifosi della Bolgia a incitare la squadra con la solita foga, Vanini che mette a terra l'ultimo punto e fa esplodere il palazzetto: Tuscania promossa, con tanti saluti all'Olimpia Bergamo e agli scettici che non ci credevano.

Quella storica pagina di sport viterbese è distante, invece, solo qualche mese. Oggi quella splendida realtà esiste ancora, magari un po' diversa. Diversi sono gli uomini, alcuni rimasti altri emigrati altrove. Diverso il contesto, un difficile campionato di A2 in cui cercare di fare bella figura, consapevoli dei limiti che una matricola si porta inevitabilmente appresso. Ma è rimasto l'entusiasmo della gente e, sopratutto, il condottiero, quel Paolo Tofoli che è stato tra i giocatori più vincenti della storia della pallavolo italiana e che ora le imprese punta a costruirle dalla panchina.

A inizio stagione parlavamo della ''scommessa Tuscania''. Scommessa vinta?

''Direi di sì - spiega Tofoli classifica alla mano - dopo diciannove partite il bilancio è positivo. Abbiamo diciotto punti, siamo davanti a Brescia e Alessano. Riuscissimo a raggiungere il quartultimo posto potremmo dire di aver fatto un bel campionato''.

I numeri, in realtà, dicono che i play-off sono ancora alla portata.

''Non ci penso nemmeno a quell'eventualità, poi chiaro che se per qualche motivo dovessimo qualificarci il senso della stagione cambierebbe completamente''.

La colpisce vedere ancora tanto calore intorno alla squadra?

''La città ci ama, le persone ci sono accanto anche in stagioni difficili. Quest'anno, per i problemi legati alle misure del palazzetto, siamo costretti a giocare a Montefiascone e temevo di vedere meno calore intorno ai ragazzi. Per fortuna non è stato così. Anche fuori casa, nonostante le distanze, spesso abbiamo un manipolo di scalmanati a sostenerci. Per la trasferta di Ortona è già pronto un pullman di tifosi''.

Che campionato di A2 si è trovato di fronte?

''Rispetto ai tempi in cui le partite le vivevo dal campo, sicuramente una categoria dal livello tecnico inferiore. Mancano i soldi, non è una novità, e i giocatori migliori se ne vanno all'estero. Non tutto è da buttare, però. In momenti come questi ci sono più spazi per costruire il futuro, puntando sui giovani''.

Giovani come quelli del Tuscania, con un'età media bassissima (23 anni).

''Il vantaggio di lavorare con questi ragazzi è l'entusiasmo, la grande voglia che vedi nei loro occhi. Purtroppo l'inesperienza alle volte si paga, qualche periodo no è derivato anche dalla difficoltà dei giocatori di reagire positivamente alle prime sconfitte''.

Il bello di fare sport a Tuscania?

''Tuscania ci è sempre stata vicina, la gente ha capito quanto è importante la nostra realtà. La pallavolo può essere un veicolo chiave per la città, per far conoscere in tutta Italia la sua storia e le sue ricchezze. Stiamo costruendo piano piano una cultura sportiva che prima non esisteva''.

Quali gli obiettivi per la prossima stagione?

''Tanto dipenderà dagli sponsor, dalle risorse economiche. Ma non dobbiamo correre, mettiamo un mattoncino alla volta. La mia sfida personale è quella di costruire qui una progetto importante. Se un giorno me ne andrò Tuscania, vorrei farlo sapendo di aver lasciato alle mie spalle una realtà solida, un'oasi importante per la pallavolo viterbese e italiana''.







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