ANNO 14 n° 89
Vive nella casa del Comune da mesi al gelo e senza acqua
L'odissea di un 60enne invalido al 100%: ''Gli uffici si rimpallano la soluzione''
25/01/2022 - 07:03

di Max Vismara

VITERBO - L’odissea di Alessandro Cappetti, un sessantenne invalido al 100% che da quasi un anno e mezzo vive in una casa del Comune senza  riscaldamento né acqua calda.

L’uomo abita in un alloggio situato nel complesso di piazza San Carluccio.

Circa 15 mesi fa la caldaia che serve quattro appartamenti, tra cui il suo si è rotta, e da quel momento per Alessandro è cominciata una vicenda che sembra non avere fine.

''La caldaia si è improvvisamente ci ha lasciato improvvisamente più di anno fa e da allora viviamo al freddo e siamo costretti a lavarci con pentole d’acqua riscaldata - racconta Alessandro – naturalmente abbiamo segnalato subito la cosa sia agli uffici del patrimonio del Comune che ai servizi sociali, ma a quel punto è cominciato un vero e proprio scarica barile tra questi che si addossano vicendevolmente l’onere della riparazione, con il risultato che al freddo ci stiamo noi. E dico noi perché nell’appartamento accanto al mio vive un’altra persona anch’essa affetta da grave disabilità che ovviamente sta al gelo e senz’acqua calda come me.

Fortunatamente – ha continuato a dire Cappetti – degli altri quattro appartamenti serviti dalla stessa caldaia due sono vuoti, altrimenti ci sarebbero state altre persone nelle stesse condizioni mie e del mio vicino''.

Sembra che ad un certo punto nel rimpiattino tra gli uffici addirittura qualcuno abbia proposto ai due malcapitati di provvedere da soli alla riparazione.

''Io vivo di pensione e con il reddito di cittadinanza che recentemente mi hanno concesso - continua a spiegare Cappetti - prima non riuscivo neanche a pagare al Comune il piccolo affitto di 60 euro al mese per questa casa, infatti sono indietro di qualche mese. Fortunatamente adesso con il reddito va meglio, infatti mi sto rimettendo in pari con gli affitti arretrati ma in ogni caso non posso addossarmi la spesa di una caldaia nuova, e lo stesso vale per il mio vicino che vive di pensione come me''.

Purtroppo, Alessandro non è in grado di lavorare infatti tra le gravi patologie che lo affliggono c’è anche una seria forma di cataratta che fino a pochi mesi fa lo costringeva a muoversi con l’aiuto di un bastone.

''Fortunatamente sono riuscito a farmi operare con la mutua in un centro oftalmologico di Roma - ha sottolineato - e adesso perlomeno da un occhio ci vedo. Prima mi muovevo con il bastone, ma non posso lo stesso lavorare e quindi non so come fare per risolvere questa storia.

Spero che qualcuno ci aiuti - ha concluso – perché senza acqua calda e riscaldamento si vive male''.

Viterbo - l’odissea di Alessandro Cappetti, un sessantenne invalido al 100% che da quasi un anno e mezzo vive in una casa  del Comune senza  riscaldamento né acqua calda.
L’uomo abita in un alloggio di proprietà del comune situato nel complesso di piazza San Carluccio.
circa  15 mesi fa la caldaia che serve quattro appartamenti, tra cui il suo si è rotta , e da quel momento per Alessandro è cominciata una vicenda che sembra non avere fine.
“La caldaia si è improvvisamente ci ha lasciato improvvisamente più di anno fa e da allora viviamo al freddo e siamo costretti a lavarci con pentole d’acqua riscaldata - racconta Alessandro – naturalmente abbiamo segnalato subito la cosa sia al comune che ai servizi sociali, ma a quel punto è cominciato un vero e proprio scarica barile tra questi due enti che si addossano vicendevolmente l’onere  della riparazione, con il risultato che al freddo ci stiamo noi, e dico noi perché nell’appartamento accanto al mio vive un’altra persona anch’essa affetta da grave disabilità che ovviamente sta al gelo e senz’acqua calda come me.
Fortunatamente – ha continuato a dire Cappetti – degli altri quattro appartamenti serviti dalla stessa caldaia due sono vuoti, altrimenti ci sarebbero state altre persone nelle stesse condizioni mie e del mio vicino.”
Sembra che ad un certo punto nel rimpiattino tra enti addirittura qualcuno abbia proposto ai due malcapitati di provvedere da soli alla riparazione.
“Io vivo di pensione e con il reddito di cittadinanza che recentemente mi hanno concesso - Ha continuato a spiegare Cappetti - prima non riuscivo neanche a pagare al comune il piccolo affitto di sessanta euro al mese per questa casa, infatti sono indietro di qualche mese, fortunatamente adesso con il reddito va meglio infatti mi sto rimettendo in pari con gli affitti arretrati ma in ogni caso non posso addossarmi la spesa di una caldaia nuova, e lo stesso vale per il mio vicino che vive di pensione come me.”
Purtroppo, Alessandro non è in grado di lavorare infatti tra le gravi patologie che lo affliggono c’è anche una seria forma di cataratta fino che fino a pochi mesi fa lo costringeva a muoversi con l’aiuto di un bastone.
“Fortunatamente sono riuscito a farmi operare con la mutua in un centro oftalmologico di Roma - ha sottolineato - e adesso perlomeno da un occhio ci vedo, prima mi muovevo con il bastone, ma non posso lo stesso lavorare e quindi non so come fare per risolvere questa storia.
Spero che qualcuno ci aiuti - ha concluso – perché senza acqua calda e riscaldamento si vive male.”l’odissea di Alessandro Cappetti, un sessantenne invalido al 100% che da quasi un anno e mezzo vive in una casa  del Comune senza  riscaldamento né acqua calda.L’uomo abita in un alloggio di proprietà del comune situato nel complesso di piazza San Carluccio.circa  15 mesi fa la caldaia che serve quattro appartamenti, tra cui il suo si è rotta , e da quel momento per Alessandro è cominciata una vicenda che sembra non avere fine.“La caldaia si è improvvisamente ci ha lasciato improvvisamente più di anno fa e da allora viviamo al freddo e siamo costretti a lavarci con pentole d’acqua riscaldata - racconta Alessandro – naturalmente abbiamo segnalato subito la cosa sia al comune che ai servizi sociali, ma a quel punto è cominciato un vero e proprio scarica barile tra questi due enti che si addossano vicendevolmente l’onere  della riparazione, con il risultato che al freddo ci stiamo noi, e dico noi perché nell’appartamento accanto al mio vive un’altra persona anch’essa affetta da grave disabilità che ovviamente sta al gelo e senz’acqua calda come me.Fortunatamente – ha continuato a dire Cappetti – degli altri quattro appartamenti serviti dalla stessa caldaia due sono vuoti, altrimenti ci sarebbero state altre persone nelle stesse condizioni mie e del mio vicino.”Sembra che ad un certo punto nel rimpiattino tra enti addirittura qualcuno abbia proposto ai due malcapitati di provvedere da soli alla riparazione.“Io vivo di pensione e con il reddito di cittadinanza che recentemente mi hanno concesso - Ha continuato a spiegare Cappetti - prima non riuscivo neanche a pagare al comune il piccolo affitto di sessanta euro al mese per questa casa, infatti sono indietro di qualche mese, fortunatamente adesso con il reddito va meglio infatti mi sto rimettendo in pari con gli affitti arretrati ma in ogni caso non posso addossarmi la spesa di una caldaia nuova, e lo stesso vale per il mio vicino che vive di pensione come me.”Purtroppo, Alessandro non è in grado di lavorare infatti tra le gravi patologie che lo affliggono c’è anche una seria forma di cataratta fino che fino a pochi mesi fa lo costringeva a muoversi con l’aiuto di un bastone.“Fortunatamente sono riuscito a farmi operare con la mutua in un centro oftalmologico di Roma - ha sottolineato - e adesso perlomeno da un occhio ci vedo, prima mi muovevo con il bastone, ma non posso lo stesso lavorare e quindi non so come fare per risolvere questa storia.Spero che qualcuno ci aiuti - ha concluso – perché senza acqua calda e riscaldamento si vive male.”





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