ANNO 14 n° 88
Viterbo è la provincia più puntuale nei pagamenti
I dati forniti da uno studio di Cribis D&B ma sono quadruplicati i ritardi
23/07/2014 - 11:46

Viterbo è la provincia più puntuale del Lazio nei pagamenti commerciali. Nel primo trimestre 2014 un terzo delle imprese della provincia, il 33,8% ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 44,6% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e il 21,6% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Una performance migliore della media regionale, ma inferiore a quella nazionale, grazie a cui Viterbo conquista il primato come provincia laziale più virtuosa nei pagamenti commerciali. Si segnala però l'evidente peggioramento dei ritardi gravi, passati in 4 anni dal 5,5% del 2010 al 21,6% attuale.

È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese del Lazio nel primo trimestre 2014. In regione Viterbo, con il 33,8% di imprese puntuali, è nettamente la provincia migliore, seguita a distanza da Rieti (27,7%), Frosinone (27,3%), Latina (27,2%). Ultima in classifica Roma, con appena il 27% di imprese regolari (11 punti percentuali al di sotto della media italiana).

Nella media regionale, il 27,5% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori nel primo trimestre 2014, mentre il 49% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni medi dai termini concordati e il 23,5% con un ritardo oltre i 30 giorni. Quella del Lazio è una performance significativamente inferiore sia alla media nazionale (38,8% di imprese puntuali, 45,9% di ritardi entro in 30 giorni, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni), che a quella del Centro Italia (33,5% di imprese puntuali, 47,3% di ritardi entro i 30 giorni e 19,2% di ritardi oltre i 30 giorni). L'analisi del trend degli ultimi 4 anni in regione mostra un evidente peggioramento: rispetto al 2010, da un lato si riducono i pagamenti puntuali (-16,1%) e quelli con un ritardo fino a 30 giorni (-17,1%), si nota soprattutto un consistente incremento dei ritardi gravi, oltre i 30 giorni dai termini concordati, triplicati dal 2010 ad oggi (+201,3%).

'Nel nostro studio abbiamo registrato le dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese laziali, per cui oggi proseguono le difficoltà nel saldare i debiti commerciali - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis D&B -. Da una parte continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali, perché le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e concedono qualcosa nei termini di pagamento. Dall'altra, alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all'andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora. Ci sono segnali di timido miglioramento, ma non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali''.

''In questo scenario, si nota un segnale positivo – conclude Preti –. Le imprese hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da Cribis D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell'affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un'operazione non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi''.






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