ANNO 14 n° 115
Viterbese uccisa a Limone Piemonte
Giuseppina Casasole, 60 anni, sarebbe stata spinta in un burrone
09/06/2017 - 16:31

VITERBO - Non è stato un incidente ma è stata uccisa. Era la sera del 30 maggio scorso quando Giuseppina Casasole, originaria di Bolsena, in vacanza dalla figlia a Limone Piemonte (Cuneo), uscì di casa per una passeggiata con il cane. Della donna, da quel momento, si persero le tracce. A lanciare l'allarme la figlia minorenne.

Venne ritrovata cadavere poche ore dopo, verso le 23, ai piedi di un dirupo: la sessantenne, secondo le ricostruzioni iniziali, era precipitata da un'altezza di 50 metri, a causa di un incidente o forse di un malore, morendo sul colpo nel Vallone di San Giovanni. Per gli inquirenti, però, c'era qualcosa di poco chiaro nella dinamica dei fatti. Dubbi avvalorati dall'esito dell'autopsia eseguita lunedì scorso sulla salma.

Due giorni fa la svolta nelle indagini. Come riporta La Stampa di Torino, Giuseppina Casasole è in realta stata uccisa da un diciannovenne, Samuele Viale, residente nello stesso paese dove era in vacanza la 60enne. Il ragazzo, tossicodipendente, è stato sottoposto a fermo da parte dei carabinieri del nucleo operativo di Borgo San Dalmazzo e, secondo le indiscrezioni, avrebbe confessato: sarebbe stato lui, sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, a spingere la donna con un calcio, mentre era china a cogliere dei fiori, facendola precipitare nel burrone. Il 19enne si trova ora agli arresti nel carcere Le Vallette di Torino.

Nella foto Samuele Viale





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