ANNO 14 n° 114
Viterbese incartata su se stessa
I dimissionari restano tali; rischio penalizzazione per vertenza Sergio
08/03/2013 - 04:00

di Domenico Savino

VITERBO – I dimissionari restano tali. La risposta alla riunione di ieri sera è interlocutoria. La Viterbese è senza una testa pensante, azzerata nei suoi vertici. Graziani, Vestri e Manfra (rispettivamente presidente, vice e direttore sportivo) mantengono i loro intendimenti. Ora resta nel limbo tra l’incubo dei due punti di penalizzazione,se non si paga entro il 28 marzo la vertenza vinta dall’ex tecnico Raffaele Sergio, e la possibilità di terminare la stagione passando incolumi da queste forche caudine. Un’ora e mezza di colloquio tra tutte le anime societarie non è bastata a far rientrare il tris di dimissioni: anche quelle del direttore sportivo Maurizio Manfra, che in un primo tempo erano state respinte dal presidente Graziani, restano sul piatto. La situazione si fa ancora più labirintica e complessa di quello che poteva sembrare. La crisi é deflagrata in tutta la sua potenza, ma ha seguito dinamiche proprie. Sono arrivate prima le dimissioni, poi le riunioni. E si scopre che c'é bisogno di densro e anche fresco.

L’urgenza che impone l’attualità è chiudere la vertenza legata a Sergio, poiché potrebbe essere la spada di Damocle in grado di affossare definitivamente una stagione che ha preso la strada del non ritorno. Al termine della riunione è il vice presidente dimissionario Paolo Vestri che prova a fare il quadro: ''Per quanto mi riguarda confermo le dimissioni – dice al telefono – sono moto rattristato per quello che sta accadendo intorno alla Viterbese. Quando intraprendo un’avventura, la porto fino in fondo, ma allo stato attuale non ci sono le condizioni. A rappresentare la Viterbese adesso c'é il vice presidente Donsanti''.

Ovviamente Vestri fa riferimento alla fuga di notizie sui fondi di Deodati che non sarebbero stati utilizzati per pagare gli stipendi a giocatori, ma per coprire altre vertenze. Senza quella linfa vitale, tutto di fa più complesso: ''Tengo a precisare che la tranche di sponsorizzazione di Deodati - sottolinea Vestri - è stata utilizzata solo e esclusivamente per la squadra. Deodati è stato informato male, dovevamo incontrarlo insieme a Carlo Grazini sabato scorso, ma non ci siamo visti''.

Vestri conferma che la società è indietro nei rimborsi spesa ''ma solo di due mesi''. Resta comunque una quantità imprecisata di denaro che la Viterbese deve allo stato: ''I debiti con l’erario sono stati rateizzati – argomenta l’ex vice presidente -, ma si tratta di una situazione già presente al nostro arrivo e ne eravamo perfettamente coscienti. Negli anni si sono accumulate, ma restano sempre delle rate che mensilmente vengono pagate''.

Poi Vestri torna sulla gestione di questa stagione: ''Siamo stati costretti a pagare i conti in sospeso dello scorso anno – dice – perché non erano più negoziabili e avrebbero inciso sulla classifica''.

La stringente attualità impone di reperire i fondi per chiudere l’affaire Sergio, magari sollecitando gli sponsor. L’ultimo pensiero Vestri lo rivolge ai tifosi: ''Voglio ringraziarli: abbiamo combattuto la stessa guerra e condiviso lo stesso sentimento. Non so se lo rifarei quest’avventura, ma se un giorno mi chiedessero di dare una mano alla società non mi tirerei indietro. Vado via con la sicurezza che la nave arriverà in porto il 6 maggio''. La Viterbese si è accartocciata su se stessa: riuscirà la nave di cui parla Vestri ad attraccare?.






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