ANNO 14 n° 116
Viterbese che vince non si cambia
Seconda trasferta di fila per i gialloblu: si gioca a porte chiuse in casa del Grifone
16/02/2014 - 00:37

di Domenico Savino

VITERBO – Squadra che vince non si cambia: né negli uomini, né nell’atteggiamento. Il vecchio adagio può benissimo essere adattato alla Viterbese che affronta la seconda trasferta consecutiva. Questa volta a Roma, zona Portuense, impianto di Villa dei Massimi contro il Grifone Monteverde. Sarà una gara per pochi intimi: si gioca a porte chiuse, e per la formazione romana è così dall’inizio del campionato. Sembra calcio ovattato ma in realtà non lo è: la Viterbese deve fare risultato per rendere ermetica la prima posizione, il Grifone è squadra sbarazzina che gioca senza assilli e pratica un calcio divertente.

La quinta di ritorno è una giornata particolare: tutte le gare si disputano al mattino, sia i gialloblu che il Rieti vanno in trasferta e già all’ora di pranzo sarà delineata la nuova classifica. Comunque la Viterbese non può fare calcoli: deve conservare il vantaggio sugli amarantocelesti e sperare di aumentarlo. Infatti il Rieti va a Monterotondo Scalo contro Toscano e De Francesco, battesimo del fuoco per il neo tecnico Gasparri.

La banda di Solimina non ha tempo di ascoltare ciò che accadrà sulla Salaria. Di fronte si trova un Grifone Monteverde che viaggia a metà classifica e viene dalla sconfitta di Soriano nel Cimino: i rossoblu sono stati battuti di misura, ma sono passati in vantaggio e hanno colpito due legni. Praticano un gioco offensivo, all’allenatore Ferretti non piace chiudersi e hanno elementi di qualità: Iannotti illumina le azioni in attacco con La Ruffa che si muove sul fronte offensivo, Sargolini è un ottimo ’95 che si agita sulla fascia e ama puntare l’uomo, a fare da contorno l’esperienza di Ruggero, Filangeri, Tersigni.

Già all’andata, seppur con uomini diversi (il mercato ha portato verso altri lidi il bomber Morelli), il Grifone fece un’ottima impressione. I gialloblu dovranno essere pronti a sfruttare gli spazi che le occasioni che saranno in grado di produrre (la difesa del Grifone non è impeccabile), e attenti alle avanzate del Monteverde.

La rifinitura al Rocchi, dopo una settimana vissuta da raminghi a vagare per i campi della provincia in cerca del terreno migliore per ovviare al maltempo, è servita a sciogliere gli ultimi dubbi. Rientra Giannone (che ha scontato il turno di squalifica), non ci sarà il capitano Daniele Federici appiedato dopo il rosso a Monterotondo. Solimina confermerà in blocco l’undici di domenica scorsa: ognuno al suo posto secondo le inclinazioni naturali nel solco del 4-4-2 che è diventato il marchio di fabbrica della Viterbese. Un modulo che serve ad esaltare le caratteristiche degli uomini di maggior talento in grado di inclinare la gara dalla propria parte.

L’unico dubbio è legato alla casella del terzino destro tra Kacka e Rausa che hanno le stesse possibilità di partire dal primo minuto. Per il resto Cima è confermato tra i pali, stesso discorso vale per Fè, Mattia Marini e Fapperdue. A Giannone e Faenzi le chiavi del centrocampo con Gubinelli (che sta smaltendo noie al ginocchio, in caso di estrema necessità spazio a Ravoni con Boccolini in porta) e Pero Nullo ai lati, Vegnaduzzo e Polani sono le bocche di fuoco. Il gruppo vive un ottimo stato di forma e in molti scalpitano: ad esempio Dalmazzi in difesa è una valida alternativa (anche perché è under), Ravoni sta entrando nelle grazie di Solimina, Pacenza ha dimostrato di essere sempre molto utile.






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