ANNO 14 n° 111
Viterbese - I tifosi invocano Piero Camilli. I mostruosi debiti della vecchia società
20/06/2013 - 04:00

VITERBO – Camilli, solo Camilli, fortissimamente Camilli. Lo invocano i tifosi, ormai da anni ma mai forse come stavolta sentono il loro sogno così vicino.

LA VITERBESE CHE VERRA’ E il Comandante è presente, in questa corrispondenza di amorosi sensi. Visto che da più parti si registra la volontà di tagliare la testa al toro. E cioè: trasferire qui il titolo della Castrense, per ripartire dall’Eccellenza con l’obiettivo di scalare le categorie nel minor tempo possibile e di riportare il calcio cittadino tra i professionisti. Magari con un pensierino, a medio-lunga scadenza, anche verso la serie B, traguardo mai raggiunto da queste parti, ma possibile e plausibile per vari motivi. Primo, e più importante: Camilli ci è già riuscito con il Grosseto, e partendo proprio dall’Eccellenza. Secondo: con la riforma dei campionati del 2014-15 la Lega Pro diventerà unica, a tre gironi, senza più la divisione in Prima e Seconda. Un campionato in meno da vincere, insomma. Terzo: nei progetti del Comandante potrebbe esserci anche un centro sportivo, una cittadella gialloblu ipotizzata e spesso sbandierata da tanti altri presidenti del passato ma mai realizzata. E’ innegabile che una casa dello sport (magari con l’apertura anche al basket) diventerebbe presto un patrimonio dell’intera città, un laboratorio per formare nuovi giocatori e per educarli al rispetto delle regole, non solo sportive. Tipo Novarello a Novara, per esempio, senza andare a cercare altre realtà a livello superiore. Camilli, che attualmente è a Milano per altre storie calcistiche, è l’uomo giusto (l’unico?) per realizzare tutte queste cose.

LA VECCHIA VITERBESE Pace all’anima sua, verrebbe da dire. Mentre i tifosi continuano a telefonare in redazione per lamentarsi delle condizioni del manto erboso dell’Enrico Rocchi, già documentate su queste colonne, va detto che presto alla lunga fila di vertenze nei confronti dell’As Viterbese si aggiungerà anche quella del vecchio giardiniere, licenziato senza complimenti da qualche dirigente permaloso. E vabbe’. Certo, tra i 2 milioni e 600mila euro di passivo della società spiccano i quasi 330mila euro dovuti ai “fornitori contabilizzati”, così come i 210mila lordi da saldare ai giocatori per la stagione corrente, o meglio da gennaio a giugno. Avranno mai questi soldi? C’è da sperarlo, per principio ma anche per quello che hanno saputo fare sul campo. Così come c’è da sperare che l’Erarario (cioè lo Stato italiano, cioè noi) possa un giorno riavere ciò che la As Viterbese gli deve: poco meno di 1 millione e 300mila euro, mica melanzane. Ma alla fine si tratta solo di numeri, numeri che assediano una Società a responsabilità limitata che, lo avevamo già detto, non si è neanche degnata di presentare il bilancio al 30 giugno 2012.

IL SONDAGGIO Intanto ricordiamo ai nostri lettori che è possibile votare, sulla home page, il presidente che vorrebbero per la nuova Viterbese. A ieri sera, i risultati davano in vantaggio Piero Camilli, ed è ovvio e naturale. Sorprende, piuttosto, che il secondo più votato sia Carlo Graziani. Delle due l’una: o siamo su Scherzi a parte, oppure a qualcuno non è bastata la lezione. Fate vobis, come diceva quello. L’importante è che continuiate a votare.






Facebook Twitter Rss