ANNO 14 n° 110
Viterbese, si chiude un anno storico
Le gioie, i dolori e la trasparenza di Romano. Dalla coppa Italia alla Viterbese che non è mai stata tanto comunicativa
30/12/2019 - 06:46

VITERBO - (f.c.) Si chiude un anno pieno di novità per la Viterbese. Ai play off, i leoni, si sono arresi solo alla stanchezza. Lo sfinimento di un campionato giocato ogni tre partite per recuperare il forte ritardo della partenza. Il 2019 verrà ricordato a lungo perchè ha riempito gli occhi dei tifosi di gioia, curiosità e qualche volta anche di rabbia. Ha salutato un presidente, Camilli, che ha cercato di far valere spesso le proprie idee con una determinazione più unica che rara. E ha accolto una nuova proprietà, quella di Marco Arturo Romano, che mai si è avvicinata tanto alla sua gente. Iniziative, comunicazione e tanti sponsor.

GIOIA - Mai come la sera dell'8 maggio, lo stadio Rocchi, si è riempito di bandiere, di sciarpe, di volti in ansia. Una finale attesa e sofferta che è partita con una situazione di svantaggio, vista la sconfitta nella gara di andata, al Brianteo di Monza. Da una parte Galliani, Inzaghi, i rappresentanti di Berlusconi. Dall'altra la famiglia Camilli. I laziali sono arrivati a quella serata dopo una cavalcata straordinaria con Antonio Calabro nelle vesti di condottiere. Lui che, poi, è stato follemente privato della partita finale affidata a Pino Rigoli. Un tecnico che rimarrà avvolto nel mistero: ha fatto da sfondo alle foto di una coppa alzata all'ultimo secondo. Grazie al cosiddetto eroe di coppa, il difensore bulgaro Atanasov, che ha fatto esplodere lo stadio. Lui, affezionato alla zona Cesarini, ha decretato anche la fine di un periodo buio, fatto di sconfitte, segnando il goal vittoria contro la Virtus Francavilla al 94'. Altra gioia? Il campo del Pilastro che ha finalmente aperto i cancelli alla Viterbese. I gialloblu tornano nella propria città, vicino ai propri tifosi e su un campo in sintetico. Non un risultato calcistico, ma comunque una grande vittoria che arriva dopo anni di battaglie. E un lungo esilio a Grotte di Castro.

CURIOSITA' - Il toto presidente, pensieri negativi che non si trova il coraggio di esprimere, gli ultimi saluti ai giocatori. Le telefonate, l'attesa, le notizie che si susseguono, si confermano e si smentiscono. Poi, finalmente, dalla paura della fine, all'ufficialità della rinascita. Tutto grazie a un nome, quello di Marco Arturo Romano. Affidabilità? Risorse? La curiosità si è impossessata dei viterbesi. E si è infranta sulle prime parole del nuovo presidente, mai così sentite, mai così piene di positività. La Viterbese non muore, anzi, rinasce. E riparte con il proprietario dell'azienda 'Tecnologia e Sicurezza' e da mister Antonio Calabro che, per problemi personali, si dimette poco prima dell'inizio del campionato per poi tornare. Ci pensa un'altra conoscenza, Giovanni Lopez, a confutare i dubbi su un progetto fatto di giovani.

RABBIA - Non è mancata l'amarezza in questo 2019. Dalle famose accuse di Giorgio La Cava, presidente dell'Arezzo e sedicente vittima di un'aggressione nel tunnel del Rocchi. Un episodio che ha segnato per sempre l'avventura di un Camilli tanto deluso da mollare tutto. Un passato ormai alle spalle. E una nuova rabbia attualmente prodotta dalle sviste arbitrali che hanno portato la Viterbese a perdere punti e Marco Arturo Romano a prendere provvedimenti. Un dossier sui torti subiti testimoniati da foto e video.

L'anno che sta per arrivare sarà la rincorsa ai play off e ai grandi sogni. Sarà il 2020 della trasparenza di Marco Arturo Romano, presidente attivo sui social, che non fa mai mancare al suo pubblico, appunto, commenti di gioia, risposte e sfoghi di rabbia.







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