ANNO 14 n° 117
Viterbese, oggi Deodati decide. E guardate com'è ridotto il campo
18/06/2013 - 04:00

VITERBO – Oggi è il giorno. Appuntamento dopo le 11, ancora a Villa Sofia, per capire se Deodati riuscirà a salvare il calcio viterbese oppure no. A parole sembra semplicissimo, e invece affinché la cosa accada bisognerà valutare una cifra di fattori. A partire dalle risposte – positive, si spera – che avrà ottenuto il sindaco Michelini nel suo sondaggio presso gli imprenditori viterbesi. Se il primo cittadino avrà registrato disponibilità ad appoggiare la causa di Deodati, ecco che il piano di salvataggio potrebbe davvero prendere il via, attraverso il trasferimento del titolo della Flaminia e le pratiche d’iscrizione. Impressioni? Il sindaco ieri qualche incontro l’ha avuto, ma sulla sostanza se ne saprà di più oggi. Va ricordato che l’operazione costa sugli ottocentomila euro, compresi i 250mila destinati al titolo Flaminia, oltre al cash per portare a termine la stagione.

E se Deodati facesse un buco nell’acqua? Scenario possibile, a quello che si dice in giro. Ecco perché i tifosi premono affinché si tenga in considerazione anche un’altra ipotesi, quella che porta a Piero Camilli. Che un titolo sportivo già ce l’ha, seppure di Eccellenza, seppure a Grotte di Castro. Il Comandante a Viterbo è già sponsor della Stella Azzurra e non ha certo bisogno di appoggi particolari per dare il via al progetto. La cessione delle quote del Grosseto ai figli Vincenzo e Luciano è indicativa della volontà del signor Ilco di lasciare la Maremma (concetto ribadito più volte negli ultimi mesi). Di qui all’impegno a Viterbo il passo potrebbe essere anche breve, visto che si registrano segnali di movimenti tra i suoi fedelissimi. Cosa servirebbe di più? Magari un’apertura dello stesso sindaco, visto che il Comune dispone della gestione del campo sportivo. Già, il vecchio Rocchi abbandonato & spennacchiato (basta vedere le tristezza delle foto qui a fianco), coerentemente con una società, l’As Viterbese, altrettanto derelitta e prossima al fallimento. Ma torniamo a Camilli. Il quale a Viterbo sarebbe benvenuto (discorso diverso invece per certi suoi pittoreschi e maleducati collaboratori…) e accenderebbe i sogni dei tifosi. Eccellenza quest’anno, con l’obiettivo di scalare il prima possibile le categorie, magari fino ad arrivare là dove nessun presidente gialloblu è mai arrivato. Sì, in serie B. Eccola, l’ambizione di Camilli, magari insieme ad un centro sportivo di qualità (cosa che a Viterbo manca e che resterebbe comunque nel tempo). Possibile, plausibile: il Comandante è ambizioso, ma con giudizio. Impossibile non fare parallelismi con il Grosseto, che con Camilli partì proprio dall’Eccellenza fino ad arrivare alle soglie della serie A, oppure con il Latina, la cui festa per la serie B, domenica scorsa, ha alimentato sentimenti contrastanti tra i tifosi gialloblu. Metà contenti per i cugini, metà invidiosi. Con Camilli, in un futuro non troppo lontano, anche Viterbo potrebbe ritrovarsi lassù.

 






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