ANNO 14 n° 116
Viterbese, Moneti e Deodati al lavoro
Il patron del Perugia vuole un nuovo titolo di D, gli altri puntano sul ripescaggio
31/05/2013 - 04:00

VITERBO – Due strade parallele, che procedono con i loro ritmi. Se poi porteranno alla salvezza della Viterbese (meglio: del calcio ad alto livello a Viterbo) è tutto da vedere. E da sperare. Per ora l’unica certezza è che il ballottaggio per le comunali è una bella grana, o perdita di tempo. “Due settimane buttate, e il 5 luglio, il termine ultimo, si avvicina sempre di più”, si lascia scappare uno dei professionisti che sta lavorando all’operazione.

MONETI Ma andiamo con ordine. Gianni Moneti e il suo gruppo continuano ad esaminare le carte, ad approfondire la strategia. Ma sottotraccia, visto che l’imprenditore è ancora in ballo con il suo Perugia per la promozione in serie B (domenica si preannuncia un pienone allo stadio Curi per il playoff di ritorno col Pisa) e non vuole esporsi più di tanto nella sua città natale. Ma in Umbria si comincia a parlare del suo addio: le divergenze con l’altro presidente Santopadre sono note, e sono alla base della decisione. Moneti aveva già tentato di prendere la Viterbese alcuni anni fa, ma gli era stato risposto più o meno cordialmente “No grazie. C’è già Peppe (Fiaschetti, ndr) che sta facendo bene”. Infatti, si è visto come è andata a finire. Ma torniamo a Moneti, che ha già visto i bilanci del club gialloblu e si è convinto di una cosa: l’operazione salvataggio dell’attuale società è impossibile, perché troppo onerosa. Meglio prendere un altro titolo sportivo e ripartire da zero, ma con i conti in ordine. Su questo si sta intervenendo proprio in queste ore, grazie alla consulenza degli esperti e con un filo diretto con la Federazione: la procedura è delicata e complicata, vi risparmiamo i passaggi tecnici. Ma la pista è concreta e seria, anche se l’incontro previsto per mercoledì è stato rinviato a dopo il ballottaggio.

DEODATI Si sono visti ieri, invece, i rappresentanti dell’altra cordata. Pranzo a Villa Sofia, dove attorno al padroni di casa Angelo Deodati c’era il pool di professionisti viterbesi che cura la parte economica e legale della faccenda. Il loro percorso è diverso da quello di Moneti, ma altrettanto difficile. Qui il discorso è incentrato tutto sull’ipotesi del ripescaggio in Lega Pro, condizione vincolante affinché si salvi la Viterbese. Niente nuovo titolo sportivo, qui, ma la scissione della società in due parti (bad company, coi debiti spalmati e new company, dalla quale ripartire). Peccato che dalla Lega arrivino cattive notizie: le società da ripescare sarebbero meno del previsto, meno posti a disposizione, e così la Viterbese resterebbe fuori, facendo saltare tutto. Si attendono novità per la prossima settimana.

CIAPPICI E l’ipotesi di portare a Viterbo il titolo della Flaminia? E’ in calo vertiginoso nel borsino del giorno. Ciappici ha detto di non essere stato contattato da nessuno, almeno da Viterbo, anche se pare che un abboccamento ci sia stato, ma il patron abbia chiesto troppo. Ecco allora che torna di moda il trasferimento a Monterosi: ieri lo stesso Ciappici si è visto col presidente biancorosso Cialli, e l’accordo potrebbe essere chiuso a ore.






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