ANNO 14 n° 115
Viterbese, la convenzione sullo stadio Rocchi va subito revocata
25/06/2013 - 03:41

VITERBO – (An. Ar.) La convenzione per la gestione del campo sportivo tra il Comune e l’As Viterbese calcio è difficile da risolvere. Perché? Perché ha una durata di nove anni. Tanto, troppo. E allora ecco che anche il sindaco Michelini sta studiando un sistema indolore – per le casse comunali e per l’immagine di Palazzo dei priori – affinché il contratto venga risolto. E che si possa annunciare magno cum gaudio l’arrivo in città della Castrense Alto Lazio e del Comandante Piero Camilli.

Già, ma come fare? Diciamo che ci si sta lavorando, ma non di più, anche per non concedere vantaggi a chi potrebbe mettere i bastoni tra le ruote ai nostri eroi. Di certo i problemi economici dell’As Viterbese non sono un mistero: le vertenze in giudicato (15mila euro da versare entro fine mese a Scarsella e Testa) e quelle che stanno per arrivare sono soltanto una goccia nel mare dei debiti a tinte gialloblu. Ma potrebbero pesare non poco, e decretare la fine della società. Anche come è stato gestito il campo sportivo negli ultimi tempi è emblematico dello stato dell’arte (arte si fa per dire). Il Comune questo lo sa: alcuni tecnici avrebbero anche acquisito delle immagini dell’incuria che regna sovrana dalle parti di via della Palazzina.

E poi ci sono i tifosi. Che nonostante la preoccupazione e i timori stanno contribuendo non poco affinché Camilli possa insediarsi. La volontà della piazza, di quella stessa piazza che ha accompagnato e sostenuto la squadra autotassandosi e raccogliendo soldi, è chiarissima. E potrebbe anche essere fondamentale. “Vengo a Viterbo per i viterbesi”, ha sempre detto Camilli. E i viterbesi, questi qui della curva e della tribuna, se lo meritano. Si meritano il Comandante, la sicurezza economica, i programmi vincenti. Diciamo che riempire la campagna abbonamenti sarà l’ultimo dei problemi. Qualcuno spera che il sindaco tranci di netto questo nodo gordiano, come fece Alessandro Magno, e risolva d’imperio la situazione, magari unilateralmente: ma il rischio di subire eventuali azioni legali è alto.

E anche da Pianoscarano fanno sapere che loro non sono in competizione con l’uomo di Grotte di Castro (ci mancherebbe pure questa…) ma che hanno a cuore solo le sorti del loro campo al Carmine, ecco la ragione del loro incontro a Palazzo dei priori. Il resto è solo letteratura di terz’ordine.

Intanto, prosegue l’esodo dei calciatori. Dopo Rocco Giannone, che ha accettato l’offerta dell’Arezzo, si segnala l’interesse dell’ambizioso Termoli nei confronti di Filippo D’Alessio, l’esterno classe 1995 tra i migliori della stagione. Vegnaduzzo è corteggiato da millanta squadre (Salernitana, Brindisi, Pianese tra queste), Ibojo e Pero Nullo hanno richieste dall’Umbria, Travaglione seguirà Manfra ad Anzio e via così. La Viterbese che abbiamo amato quest’anno già non esiste più: l’hanno capito tutti, il problema è quei pochi che ancora fanno melina, per guadagnare qualche giorno in più, che potrebbe essere fatale per le sorti del calcio in città.






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