ANNO 14 n° 116
Viterbese, il Comune mette in mora la società
Sotto accusa è finita la gestione del campo sportivo Enrico Rocchi
21/06/2013 - 04:00

VITERBO – (An. Ar.) Il miglior assist per la salvezza del calcio in città arriva dal sindaco Michelini. Che in effetti da giovane è stato un buon giocatore ma che forse stavolta ha azzeccato il passaggio giusto soltanto perché glielo impone il ruolo (non quello in campo, ma quello a palazzo dei Priori). Il primo cittadino ieri ha messo in mora l’As Viterbese calcio. Perché? Perché la società gialloblu, oltre ad accusare un marea di debiti (ma quelli sono problemi delle società, e degli amministratori) non sta rispettando il contratto di gestione del campo sportivo Enrico Rocchi.

Già, che il terreno di gioco versi in condizioni disastrose non è una novità. Viterbonews24 lo aveva documentato già da diversi giorni, e adesso riproponiamo le foto qui a fianco: erba altissima, tipo giungla equatoriale, e secca, perché nessuno la innaffia. E poco importa se il campionato è finito da un pezzo: il campo, come sanno anche i non esperti, va curato ogni giorno, e rifornito d’acqua soprattutto con questi caldi. La Viterbese non l’ha fatto, almeno finora, e se non lo dovesse fare nei prossimi giorni, Michelini ha già disposto l’intervento d’urgenza dei giardinieri comunali. Il tutto perché rischiare di bruciare la preziosa erbetta porterebbe ad un inevitabile risemina di un nuovo manto, e la risemina costa un sacco (centomila euro). Meglio dunque agire il più rapidamente possibile per non perdere uno dei fondi erbosi da sempre tra i migliori del centro Italia, uno dei pochi vanti della Viterbo calcistica. Vedremo se i dirigenti gialloblu interverranno: quegli stessi dirigenti che debbono ancora provvedere al pagamento di diverse mensilità di stipendi a giocatori e dipendenti.

Di certo la questione ha subito un’accelerata proprio grazie al decisionismo di Michelini. Che a questo punto, nelle sue vesti di amministratore, pur ripetendo di non volersi immischiare nelle faccende sportive, può chiedere la revoca del contratto di gestione del Rocchi alla Viterbese. Una rottura “per giusta causa” (incuria e mancato rispetto degli accordi) che agevolerebbe in modo definitivo l’approdo di Piero Camilli e della Castrense a Viterbo. Il campo infatti è stato finora l’aspetto che ha impedito la soluzione più gettonata dai tifosi per garantire un futuro calcistico alla città. Ma è opportuno che la revoca avvenga in tempi brevi, prima cioè che la vecchia Viterbese venga messa in liquidazione e fallisca. A quel punto infatti tutto sarebbe bloccato dal tribunale fallimentare, e sciogliere il contratto diventerebbe un’operazione difficile e lunga. I tempi, il tempo, sono alla base di tutto, ed entro il 12 luglio va comunicato alla Figc regionale dove giocherà la Castrense. Michelini ha fatto il suo, adesso vediamo se Camilli chiuderà il cerchio.






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