ANNO 14 n° 116
Viterbese, Deodati si chiama fuori: o arriva Camilli oppure si muore
18/06/2013 - 15:17

VITERBO – (An. Ar.) E’ andata come doveva andare. Cioè con nessuno che ha accolto la proposta di Deodati. E l’operazione per trasferire il titolo sportivo della Flaminia a Viterbo, facendo così ripartire, dalla serie D e senza debiti, il calcio nel capoluogo, che va a squagliarsi sotto questo sole assassino e tra l’indifferenza ancora più crudele. Gli imprenditori (chiamiamoli così, per mancanza di prove) locali neanche si sono degnati di rispondere al sor Angelino, che pure ci aveva messo la faccia, la buona volontà, il progetto, e che ci avrebbe messo pure qualche soldino. Viterbo invece no. E perciò già oggi all’ora di pranzo Deodati si è ritirato in buon ordine: “Io ci ho provato, di più non potevo fare”.

Stando così le cose, al momento la città dei papi è senza squadra di calcio. E i tifosi se ne facciano una ragione. L’attuale As Viterbese calcio difficilmente si iscriverà al prossimo campionato: serve un miracolo, e servono pure un sacco di euri, per pagare le vertenze (entro la fine del mese 15mila euro da corrispondere a Testa e Scarsella, ai quali se ne aggiungeranno altri a breve) e per avviare le pratiche d’iscrizione. Impossibile, per una società fantasma che non ha onorato neanche gli stipendi stagionali, che lascia morire il campo del Rocchi (foto) e che aspetta con calma olimpica – più o meno – il fallimento. E quindi?

E quindi tornano praticabili le ipotesi alternative già circolate in passato. A partire dall’irruzione sulla scena di Piero Camilli da Grotte di Castro, il Comandante. Il quale ha a disposizione il titolo della Castrense, di Eccellenza, con la squadra già fatta (l’ultimo colpo, in ordine di tempo, è l’esperto centrocampista Emanuele Palermo): basterebbe trasferire il campo di gioco nel capoluogo, magari previa telefonata del sindaco, e il gioco sarebbe fatto. Ma già i troppi condizionali nascondo le insidie, le trappole, di questa soluzione. E’ possibile infatti che Camilli non abbia preso benissimo (eufemismo) il fatto che Deodati abbia goduto di una sorta di corsia preferenziale in questa storia. Ma è anche vero che i tifosi hanno sempre considerato il Comandante come il solo in grado di assicurare un futuro radioso, solido e vincente al calcio cittadino. Lo hanno ribadito anche l’altro giorno, a gran voce, mentre alcuni personaggi vicini al grottano gli preparavano il terreno in città. E chissà che i progetti camilliani – un centro sportivo all’avanguardia, la scalata fino alla serie B – non riescano a concretizzarsi nelle prossime ore. Di certo, entro metà luglio si chiudono le iscrizioni in Eccellenza, e per quella data dovrà essere comunicato al Comitato regionale Figc il campo di gioco. Ma l’impressione è che sapremo anche prima se sopravvivere in Eccellenza o morire.






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