ANNO 14 n° 110
Viterbese, c'è la carta del ripescaggio
La Lega Pro ha bisogno di squadre, ecco perché conta fare bene anche nei playoff
25/04/2013 - 04:00

VITERBO – Toma toma e cacchia cacchia alla Viterbese converrebbe andare ai playoff e giocare per vincerli. E non per i trentamila euro gentilmente previsti dalla Lega nazionale dilettanti alla squadra che si aggiudicherà la poule promozione (quindicimila alla seconda): no, quelli sarebbero solo una goccia nel mare (di debiti) che accompagna la gialloblu. Piuttosto, i playoff andrebbero vinti per una ragione molto più importante.

Sembra infatti che al contrario delle ultime due stagioni ci sia un estremo bisogno di squadre da ripescare ai piani alti. Dalla serie B in giù. Fallimenti, fusioni, ridimensionamenti questa estate potrebbero falcidiare i campionati professionistici, come prima e più di prima. Con una differenza sostanziale: la Lega Pro è già entrata nella fase di evoluzione – per non dire rivoluzione – che la dovrà portare, dalla stagione 2014-2015, a sessanta squadre totali e ad una Divisione unica (non più Prima e Seconda). Perciò già nella stagione che si sta per concludere già sono cambiate le modalità di promozione e retrocessione, e nei campionati che verranno la mutazione sarà completata. E il Consiglio federale ha già approvato che per la stagione 2013-14, cioè la prossima, le società partecipanti ai quattro campionati di Lega Pro (Prima e Seconda divisione) dovranno essere in totale 69. Per raggiungere tale numero, dopo le retrocessioni e i fallimenti e le promozioni dirette dalla D, si dovrà dunque per forza attingere ai ripescaggi. Ad oggi si parla di una decina abbondante di squadre a rischio estromissione.

 E qui entra in ballo la classifica finale dei playoff, che non sarà fede in modo assoluto ma comunque dovrebbe servire a stilare una graduatoria di massima per entrare tra i professionisti dalla porta di servizio. Certo, al momento del ripescaggio conteranno anche altri requisiti niente affatto marginali, a partire dalla condizioni economiche della società, ai debiti pregressi, alla possibilità concreta (e non a chiacchiere) di presentare una fideiussione. Tutti aspetti in cui la Viterbese di oggi è messa decisamente male, per non dire peggio. Ma non si può escludere che di qui a fine giugno, quando bisognerà approntare domanda di ripescaggio, qualcosa sia cambiata, magari grazie all’apparizione dall’alto di un deus ex machina, magari per altre miracolose vie. Di certo, la Viterbese oggi è tecnicamente in grado di lottare per vincere i playoff, e se lo meriterebbe anche. Se poi questo servirà a rimediare un posto in Paradiso, be’, è ancora presto per dirlo, e forse utopistico. Ma provarci, per ora, non costa nulla. Tant’è che lo stesso direttore sportivo Manfra, negli ultimi tempi, ha allacciato nuovi rapporti con la Lega Pro di Firenze, e ha iniziato ad informarsi su cosa c’è da fare per sperare in una chiamata tra i professionisti: una mossa preliminare ma concreta, altro che le promesse di fiaschettiana memoria. E chissà che la possibilità concreta di tornare nel calcio che conta non possa convincere anche Angelo Deodati ad impegnarsi più profondamente nella gestione del club…






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