VITERBO – (b.b.) Ci vorranno due mesi per passare al setaccio i cellulari di Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci. Sessanta giorni per tentare di recuperare tutti i dati cancellati a causa dell’hard reset della memoria che i due ventenni, poco prima dell’arresto per violenza sessuale di gruppo e lesioni, hanno compiuto sui loro cellulari.
Telefoni con i quali nella notte tra l’11 e il 12 aprile scorso hanno ripreso una 36enne viterbese mentre a turno e ripetutamente avrebbero abusato di lei all’interno del circolo privato Old Manners Tavern, gestito da esponenti di Casapound, in piazza Sallupara.
Dopo l’accelerazione delle indagini da parte della Procura per ''chiarire e ricostruire ogni istante di quella notte'', come aveva spiegato il procuratore capo Paolo Auriemma, ieri è arrivata la nomina dell’ingegnere Sergio Civino, massimo esperto di Digital Forensics, la scienza che si occupa della ricerca di prove digitali in ambito forense.
Spetterà a lui recuperare tutti quei file che Chiricozzi e Licci, finiti in manette lo scorso 29 aprile, nei giorni successivi al presunto stupro hanno cancellato dai loro cellulari, su consiglio di parenti e amici. Come si legge anche nell’ordinanza di arresto del gip Rita Cialoni: ''Regà, cancellate le chat che qui so cazzi per tutti…'' e ancora ''Riccà, corri leva tutti i video e tutte le foto di quella di ieri sera…fai l’hard reset del telefono''.
E proprio a causa di questa estrema soluzione, molte delle prove sarebbero andate perse, eccezion fatta per quattro foto e tre video in cui si vedrebbe chiaramente la giovane ‘’semi incosciente’’ sdraiata su un tavolo del circolo privato e violentata.
Entro due mesi, la relazione dell’ingegner Civino sarà sulle scrivanie della Procura.