ANNO 14 n° 79
Villa Immacolata, lavoratori in stato
di agitazione
Ricci (Fials): ''Chiederemo alle autoritą di accertare i requisiti di accreditamento dell'istituto''
15/07/2017 - 16:25

Riceviamo e pubblichiamo da Vittorio Ricci, segretario generale provinciale Fials

VITERBO - L’assemblea dei lavoratori svoltasi in data 14 luglio, dove hanno partecipato numerosissimi terapisti, infermieri ed operatori socio sanitari, ha confermato negli interventi dei partecipanti che quanto sostenuto da questa organizzazione sindacale nella nota del 10 luglio (che si allega), rappresenta la reale ed oggettiva situazione di grave carenza di personale addetto all’assistenza diretta dei ricoverati. Le affermazioni della direzione dell’istituto su tale argomento dei giorni scorsi, tendenti a negare o minimizzare le difficoltà lavorative di tutti gli operatori ed il disagio nei confronti dei pazienti, sono state contestate nei fatti documentabili dai turni di servizio.

Pertanto, la scrivente organizzazione sindacale, nel proclamare lo stato di agitazione dei propri iscritti, che potrà essere revocato solo all’indomani della verifica di un concreto adeguamento del numero degli operatori e di un sostanziale miglioramento delle condizioni di assistenza ai pazienti, comunica alle ss.ll. che provvederà a richiedere l’intervento delle autorità di controllo per l’accertamento dei requisiti di accreditamento, in relazione alle carenze richiamate relative all’assistenza ed alla riabilitazione di tutti i pazienti in trattamento presso codesto l’Istituto.

Provvederà nel contempo ad informare le associazioni dei famigliari dei pazienti, sulle condizioni relative all’assistenza dei ricoverati.

La nota del 10 luglio

Abbiamo potuto constatare che a nostro parere l’Istituto Villa Immacolata, ritenuto inopinabilmente un “fiore all’occhiello” della riabilitazione e punto di riferimento per tutto l’alto Lazio e non solo, ha intrapreso da molti mesi una politica gestionale delle risorse umane, che stà facendo acqua da tutte le parti.

In ripetuti incontri con codesta Direzione non ultimo quello del 10-02-2015, questa organizzazione sindacale, ebbe a richiedere a codesta Direzione, senza averne un reale riscontro, una adeguata ridistribuzione dei carichi di lavoro ed una verifica dei turni di tutti gli operatori, attraverso la esatta indicazione dell’orario(matrice) effettuato da ciascuno.

Da allora, non si è mai arrivati ad una definizione seria dell’articolazione dei turni di lavoro, capace di coniugare da una parte il dovere di garantire prestazioni qualitative e quantitative adeguate alla assistenza dei pazienti e dall’altra, in modo trasparente, orari di lavoro accettabili per gli operatori, nell’ambito dei limiti contrattuali.

Da troppo tempo ormai, i dipendenti in stato di malattia sia di breve che di lunga durata, in ferie o assenti giustificati a vario titolo, non vengono sostituiti, ne trova giustificazione, quanto più volte asserito da codesta direzione su presunti esuberi di personale, dal momento che, perlomeno infermieri ed operatori socio sanitari, sono totalmente insufficienti a garantire l’attuale copertura dei turni. In tale situazione infatti, la direzione del personale si limita ad adottare lo “stratagemma”, di spostare ripetutamente personale da un reparto all’altro a mò di “tappa buchi, svestendo un altare per coprirne un altro”. Tale modo di interpretare i doveri di garantire assistenza ai ricoverati da parte di codesta direzione, ci lascia molto perplessi ed estremamente preoccupati per il clima conflittuale che si è generato.

Come è noto a codesta Direzione, una sottrazione del tempo dedicato all’assistenza sotto i livelli previsti dalla normativa ed oserei dire sotto il comune buon senso, oltre a rappresentare un possibile indebito arricchimento da parte dell’istituto accreditato - trattandosi di denaro pubblico che la Regione Lazio impiega in modo strettamente finalizzato e regolamentato - può determinare anche un’ azione di rivalsa da parte di quei pazienti, che a causa delle carenze assistenziali richiamate, ne subiscano un possibile danno.

Va con se che questa organizzazione sindacale, qualora non si verifichi un cambiamento sostanziale a brevissimo termine, nella gestione dei turni e degli orari, operando le dovute integrazioni di personale, sarà costretta ad intraprendere ogni iniziativa a tutela dei pazienti e degli stessi operatori.

Pertanto, si confida nel tempestivo intervento della S.V., al fine di scongiurare ulteriori azioni di lotta che saranno sicuramente più clamorose.







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