ANNO 14 n° 116
Viale ''incapace di intendere e volere'' al momento dell'omicidio della Casasole
26/10/2017 - 07:15

VITERBO – Samuele Viale giudicato incapace di intendere e di volere quando avrebbe sferrato il colpo mortale alla viterbese Giuseppina Casasole, trovata cadavere la notte del 30 maggio ai piedi di una scarpata a Limone Piemonte. A dichiararlo il dottor Guglielmo Occhionero, perito del gip Emanuela Dufour, durante l’incidente probatorio che si è svolto martedì scorso presso il tribunale di Cuneo. A seguito di quanto emerso però il pm e i familiari della donna hanno richiesto ulteriori verifiche. Dunque la decisione sull’incidente probatorio è stata rinviata al prossimo 11 dicembre.

Nelle aule del palazzo di giustizia piemontese si è discusso per oltre due ore sugli esiti della perizia psichiatrica richiesta dal giudice sul giovane 19enne autoaccusatosi di aver ucciso la viterbese. La dichiarazione dell’incapacità di intendere e di volere ha però lasciato molto insoddisfatti sia il pm, Carla Longo, sia la parte offesa. I familiari di Giuseppina Casasole hanno richiesto al giudice Dofour una nuova perizia, richiesta subito rigettata dal gip, e i periti del pm invece l’integrazione della relazione stilata dal personale medico-sanitario del reparto psichiatrico del carcere “Lorusso-Cotugno” nel quale Samuele è rinchiuso dallo scorso 7 giugno e dove sta attualmente assumendo una terapia a base di psicofarmaci.

''Voglio togliermi un grande peso dalla coscienza – aveva dichiarato il giovane operaio al maresciallo Federico Fontana dopo l’omicidio - Sono stato io. L'ho vista raccogliere fiori e le ho dato un calcio nella schiena facendola precipitare dal burrone. Qualche giorno prima avevo preso una dose di Lsd – aveva ammesso -: sentivo ancora voci, avevo visioni e una musica mi diceva di farlo''.

Una versione che sembra però poco credibile per gli inquirenti, per una serie di elementi. Primo, dagli esiti dell'autopsia è emerso che ad uccidere Giuseppina Casasole non è stata la caduta dalla scarpata ma un colpo violento sferratole alla testa. Dubbi anche sullo stato ''alterato'' del giovane: gli esami tossicologici hanno appurato che non faceva uso abitudinario di sostanze, sia stupefacienti sia alcoliche. Certo è che quella sera del 30 maggio lui e Giuseppina Casasole si sono incontrati, come testimoniano le tracce biologiche rinvenute sui vestiti di Viale e sotto le unghie della povera viterbese.

''Se a dicembre sarà confermata l’incapacità d’intendere e di volere, chiederò l’immediata scarcerazione e il ricovero di Viale in una struttura di cura psichiatrica'', ha commentato a Targatocn.it il difensore del 19enne Luca Ritzu.





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